Sono gli ultimi giorni per il salvataggio di Mps: o si trovano 5 miliardi dai privati oppure interverrà lo stato e gli obbligazionisti si ritroveranno in mano azioni con pochissimo valore.
Il Monte dei Paschi storica banca si trova in questo periodo ad affrontare una profonda crisi, che sta però per volgere ad una conclusione. Infatti, stando alle dichiarazioni rese note dopo l’ultimo consiglio di amministrazione, Monte dei Paschi di Siena intende procedere con il previsto piano di ricapitalizzazione privata attraverso il quale punta a racimolare entro lo scadere del 2016 un totale di 5 miliardi di euro.
Ipotesi 1: ricapitalizzazione con fondi privati
Il piano prevede che l’aumento riequilibri i ratio patrimoniali dopo la cessione di 27 miliardi di euro di sofferenze lorde (i crediti difficilmente riscuotibili che Mps ha in portfolio e di cui abbiamo parlato spesso in passato).
La nota emessa spiega che MPS vuole “riaprire l’esercizio di liability management […] ed avviare un market book building verificando il coinvolgimento degli investitori che avevano manifestato interesse”.
In sostanza la banca senese sta cercando di chiudere in brevissimo tempo la partita di ricerca di capitali privati per ricapitalizzare, cioè per mettere nel bilancio soldi veri che “sostituiscano” le perdite dovute ai crediti deteriorati (e agli enormi cali di Borsa degli ultimi mesi).
A questo proposito si è parlato in varie occasioni del fondo sovrano del Qatar come possibile primo investitore. La situazione politica susseguente al referendum istituzionale del 4 dicembre non ha, purtroppo, aiutato a chiudere in fretta la partita. I tempi sono molto stretti anche perché la U.E. non ha concesso dilazioni: Mps deve essere in grado di chiudere la ricapitalizzazione entro domani, o al più tardi giovedì di questa settimana.
Venendo più direttamente ai numeri in gioco: Mps potrebbe contare su adesioni per un miliardo di Euro proveniente dalla conversione volontaria di bond subordinati, in gran parte in mano a istituzionali, e su un impegno per circa 1,5-2 miliardi da parte del Qia, il fondo del Qatar.
Le decisioni del Cda sono naturalmente soggette all’approvazione e autorizzazione delle autorità. La discussione con Consob è aperta dallo scorso venerdì, e lo scenario secondo le fonti sarebbe di ottimismo.
Ipotesi 2: intervento dello stato (e ci saranno conseguenze per gli obbligazionisti)
L’intera operazione deve arrivare a successo entro la fine dell’anno: se il piano “privato” non riesce, lo Stato metterà mano alla questione e le obbligazioni saranno trasformate in azioni. Questo significherà, vista la debolezza del titolo e le perdite ingenti negli ultimi tempi, una notevole perdita di capitale per i circa 40 mila possessori di bond subordinati che si troverebbero in mano azioni estremamente deprezzate.
Le fonti governative assicurano che è pronto un piano di salvataggio pubblico, attraverso il quale lo Stato provvederà a una ricapitalizzazione precauzionale, con l’obiettivo di salvaguardare la banca (e indirettamente tutto il sistema creditizio nazionale) e i risparmiatori. L’intervento pubblico dovrà essere temporaneo e le sue quote reimmesse sul mercato appena la situazione sarà stabilizzata.
Perché sia emanato il decreto di salvataggio è necessario che il nuovo governo sia formalmente in carica e operativo, quindi che abbia ricevuto la fiducia da entrambe le camere.
Quanto valgono le azioni MPS?
L’ultima seduta della scorsa settimana era stata chiusa con un calo del 10,55%. Mentre scriviamo il valore delle azioni appare in lieve risalita (+ 1,58%) a 20,54.