Manovra finanziaria 2020: tutte le ultime notizie sulla Legge di Bilancio
Le divisioni e il dibattito interno al Governo italiano riguardano molti ambiti. Si parte dalla TAV Torino – Lione, su cui il premier Conte ha deciso di andare avanti con i lavori, fino ad arrivare alle ricette per rilanciare l’economia, tornata in difficoltà negli ultimi mesi.
Per incidere su di essa è necessaria un’accurata predisposizione (nel rispetto dei vincoli europei) della manovra economica 2020. Si tratta del provvedimento forse più importante in assoluto, fra quelli che aspettano il Governo, visto che la situazione economica del nostro paese è stagnante.
Per questo motivo ci sembra giusto proporvi un quadro riassuntivo di tutto ciò che sappiamo fino ad ora sulla manovra finanziaria del prossimo anno, ovvero la Legge di Bilancio 2020. Si va dalla Flat tax al salario minimo, come proposte principali, ma c’è un problema ancora tutto da risolvere, quello delle coperture.
Le ultime notizie sulla Flat tax
Uno punto cardine, per la prossima Legge di bilancio, su cui la Lega di Matteo Salvini, sta spingendo per l’attuazione, è la Flat tax.
L’idea del leader leghista è quella di attuare una tassa piatta al 15%, in modo da abbassare sensibilmente il carico fiscale attualmente in vigore. Tuttavia applicare una tassa simile a tutti comporta un costo elevatissimo per le casse dello Stato, per questo si sta pensando di inserirla in modo graduale, partendo dai redditi medio-bassi.
La situazione è ancora fluida, con la Lega che vorrebbe estendere la platea dei diretti interessati il più possibile, sostenendo che alleggerire la pressione fiscale ai più facoltosi darebbe un nuovo slancio all’economia.
Dall’altra parte il Ministero dell’economia e il Movimento 5 Stelle sembrano preferire una riforma fiscale più contenuta, con la riduzione delle aliquote Irpef. Al riguardo si sta ancora discutendo, ma Salvini ha già minacciato possibili conseguenze sulla vita dell’esecutivo in caso di mancata approvazione della Flat tax.
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CER: la Flat tax al 15% produrrà zero benefici per i meno agiati
Secondo il CER (Centro Europa ricerche), come riportato nel nuovo rapporto presentato al Cnel, le stime sulla Flat tax con aliquota ipotizzata al 15%, produrrebbero zero benefici a chi guadagna meno di 26.000 euro. Così facendo i vantaggi individuali di questa proposta riguarderebbero solo i contribuenti fra i 26.000 e i 55.000 euro. Il CER spiega che ciò è legato al fatto che la tassazione del 15% è già vigente per i redditi sotto i 26 mila euro.
La platea invece direttamente interessata, perché in possesso di un reddito compreso fra 26 e 55 mila euro, sarebbe di 8,2 milioni. Si tratta di circa un quinto rispetto al totale dei contribuenti italiani.
Infine, in base ai calcoli effettuati dal CER, la perdita di gettito fiscale da parte dello stato, sarebbe di 16 miliardi di euro. Tutto questo al netto di interventi sulla struttura di deduzioni e detrazioni, che per i redditi fra 26.000 e 55.000 euro, ammonta in totale a oltre 30 miliardi.
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Salario minimo orario nella manovra economica 2020
Se la Flat tax è una misura cardine per la Lega, il salario minimo orario rappresenta l’iniziativa più significativa per il Movimento 5 Stelle nella prossima Legge di Bilancio 2020 prevista dalla manovra economica. Per questo i pentastellati sono intenzionati ad inserirla nella prossima manovra economica.
La proposta del salario minimo, già presente in Senato, si basa sul presupposto che nessun lavoratore dovrebbe guadagnare meno di quanto previsto nei contratti collettivi nazionali. Nello specifico si tratta di una somma che non dovrebbe essere mai inferiore a 9 euro lordi all’ora.
L’introduzione di questa misura metterebbe l’Italia sullo stesso piano di altri 22 paesi Ue che l’hanno già adottata, incluse la Germania e la Francia. Il Movimento è convinto che si tratti di una misura che renderebbe la vita di ogni lavoratore libera e dignitosa.
E’ comunque da sottolineare che nell’ultimo periodo, visto che il dibattito è ancora in corso, il capo politico dei 5 stelle si è detto possibilista anche a rinunciare alla misura nel 2020, a patto di ottenere un taglio consistente del cuneo fiscale. In altre parole si punterebbe ad aumentare l’importo netto dei salario, rendendo più basse le tasse sul lavoro.
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Il problema delle coperture economiche
Detto delle principali proposte del Governo, è necessario parlare anche di quello che è il problema che rende non semplice la loro attuazione. Stiamo parlando delle coperture economiche, che il Ministro dell’economia Giovanni Tria, ha detto di dover ancora reperire in buona parte.
Questo è uno dei nodi da sciogliere e di cui ancora non si intravedono soluzioni definitive. Secondo Il Sole 24 ore, le risorse per la manovra del prossimo anno, dovrebbero arrivare dai risparmi sul welfare e dai tagli di spesa. Ma anche da un extra gettito tributario (previsto nel 2020 grazie a strumenti come la fatturazione elettronica) e dal taglio sugli sconti fiscali.
Inoltre la spending review (ossia la revisione della spesa) è fondamentale, da essa infatti dovranno arrivare molte risorse. Sempre stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, mentre nell’ultimo Def  l’obbiettivo per il 2020 era quantificato in 2 miliardi, dopo le ultime valutazioni tecniche si potrebbe arrivare ad una somma di 4 o 5 miliardi.
Un altro aspetto importante riguarda i 23,1 miliardi necessari per bloccare l’aumento dell’IVA e delle accise nel 2020. Ancora non c’è chiarezza su dove verranno reperite tali risorse, ma i due vice premier Di Maio e Salvini hanno sempre escluso l’aumento dell’imposta. E’ altrettanto vero che il Ministero dell’economia e della finanza non ha mai escluso categoricamente la possibilità che l’aumento dell’IVA invece si verifichi.
Insomma, le questioni da risolvere nella compagine di Governo sono ancora tante e nonostante le previsioni di maggiori entrate tributarie nel prossimo anno, si fa ancora fatica a trovare le coperture necessarie. C’è ancora tempo per perfezionare la manovra economica 2020, ma le continue tensioni fra i due alleati ad ora non agevolano il compito di Tria.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web