Chi ha diritto alla detrazione del 19% per gli interessi sui mutui e come si calcola? La guida
La detrazione sui mutui interessa chi ha comprato, costruito o ristrutturato la prima casa (abitazione principale) accendendo un mutuo e riguarda gli interessi passivi del mutuo stesso, che possono essere detratti dalle tasse (IRPEF) per il 19%.
A chi spetta la detrazione?
La detrazione è concessa al proprietario a cui il mutuo (per acquisto o ristrutturazione dell’abitazione principale) è intestato, anche se di fatto nella casa risiede un familiare, per esempio il coniuge o i figli (per la precisione, se vi risiedono parenti fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado).
Non spetta invece all’eventuale usufruttuario. In caso di decesso del proprietario ne possono usufruire gli eredi. Vediamo ora più specificamente come funziona la detrazione in base alla tipologia di sottoscrittore del mutuo.
- Per chi ha acquistato si verificano 3 casi:
- per i mutui stipulati a partire dal 1° gennaio del 2001 la detrazione si può fare a patto che l’edificio sia stato adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto.
- Per i mutui stipulati tra l’1.01.1994 e il 31.12.2000 la detrazione spetta se l’abitazione è stata destinata ad abitazione principale entro 6 mesi dal momento dell’acquisto e se l’acquisto è avvenuto nei 6 mesi precedenti o successivi la data di stipulazione del mutuo.
- Per i mutui accesi prima del 1993 la detrazione si può fare se l’unità immobiliare è stata destinata ad abitazione principale alla data dell’8 dicembre 1993 e se, nella rimanente parte dell’anno e negli anni successivi, il contribuente non ha variato l’abitazione principale per motivi diversi da quelli di lavoro.
- Per chi ha ristrutturato: la detrazione spetta a partire dalla data in cui l’edificio viene adibito ad abitazione principale, purché ciò sia stato fatto entro 2 anni dall’acquisto.
- Per chi si trasferisce: la detrazione rimane attiva se il contribuente è costretto a trasferirsi per motivi di lavoro o per un ricovero permanente, per esempio in casa di riposo; decade invece (nell’anno di imposta successivo) se la casa non è più utilizzata come abitazione principale, per motivi diversi dal trasferimento di lavoro. Quest’ultima questione è reversibile: se torno ad abitare lì, posso avere nuovamente diritto alla detrazione.
A quanto ammonta la detrazione?
La detrazione degli interessi mutuo è calcolata al 19% sulle spese sugli interessi passivi e sugli oneri accessori pagati sul mutuo, ma può raggiungere un tetto massimo di 4.000 euro.
Chi fa la detrazione con mutui cointestati?
Se il mutuo è cointestato si possono verificare due situazioni: se il coniuge cointestatario non è a carico, la detrazione può arrivare al massimo a 2.000 euro ciascuno; se il coniuge è a carico, i 4000 euro di tetto massimo si applicano al coniuge che sostiene il carico fiscale familiare.
Cosa succede se si è separati o divorziati
In caso di separazione, fino alla sentenza di divorzio il coniuge figura fra i familiari; se i coniugi sono divorziati, la detrazione spetta lo stesso all’intestatario del mutuo se nella casa risiedono stabilmente i suoi familiari, come i figli.
Come si calcola la detrazione?
Il calcolo per il 730 del 2017 è il seguente:
Costo di acquisto immobile PER interessi passivi pagati, DIVISO capitale erogato a titolo di mutuo, PER 19, DIVISO 100.
Il costo di acquisto è quello indicato nel rogito, se il mutuo richiesto copre una cifra superiore la detrazione non si applica alla differenza.
Vedi anche: Detrazioni spese scolastiche 2017