Bonus bebè, congedi, assegni familiari, una guida semplice per capire meglio tutti i diritti e quali aiuti spettano ai cittadini extracomunitari
Una domanda che spesso si fanno molti stranieri che risiedono e lavorano in Italia è se hanno diritto agli aiuti previsti per gli italiani o se ci sono restrizioni. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, partendo dagli aiuti per le famiglie e la natalità .
Gli stranieri residenti hanno diritto al bonus da 80 euro?
Il bonus bebè è una misura di importante sostegno per chi ha avuto un figlio: si ricevono per 3 anni 80 euro al mese, in presenza di un reddito annuale che non superi i 25 mila euro. Il bonus raddoppia, a 160 euro al mese, per chi ha un reddito annuale inferiore a 7 mila euro.
VEDI ANCHE: BONUS DA 80 EURO COME RICHIEDERLO
Il bonus da 80 euro è riservato ai cittadini italiani, ai cittadini della Comunità europea ma anche a tutti gli stranieri residenti in possesso di una carta di soggiorno (permesso di soggiorno di lungo periodo come da art. 9 Decreto Legislativo 286/1998). La carta di soggiorno è concessa a chi ha un permesso di soggiorno che consente un numero indeterminato di rinnovi (dunque chi ha lavoro subordinato a tempo indeterminato, lavoro autonomo, chi è tutelato da asilo politico, chi ha lo status di apolide, chi ha figli minori) e soggiorna in Italia da almeno 6 anni. Può essere richiesta anche dal coniuge e dai figli minori dello straniero che richiede la carta stessa. Per ottenerla si deve dimostrare un reddito specifico:
- reddito pari all’assegno sociale per nuclei di 2 persone (compreso richiedente)
- reddito pari al doppio dell’assegno sociale per nuclei fino a 4 persone (compreso il richiedente)
- reddito pari al triplo dell’assegno sociale per nuclei di 5 e più familiari.
La carta di soggiorno è a tempo indeterminato e diventa documento di identificazione personale fino a 5 anni dal rilascio.
Ma per l’Europa (e i tribunali) basta il permesso di soggiorno
Quindi posto che se siete stranieri avete una carta di soggiorno non avrete alcun problema per i bonus da 80 euro 2017, in realtĂ anche chi ha solo il permesso di soggiorno dovrebbe poter accedere al bonus.
La direttiva europea equipara, per l’erogazione di tutte le prestazioni sociali, il permesso di soggiorno alla normale cittadinanza. Quindi anche chi è in possesso di un permesso temporaneo per lavoro o per motivi famigliari dovrebbe poter avere il bonus. E infatti la giurisprudenza ha, fino a questo momento, dato sempre ragione a tutti i ricorsi di stranieri senza carta di soggiorno contro l’Inps. Secondo l’Asgi, Associazione per gli Studi giuridici dell’immigrazione, ad oggi sono 6 le cause che cittadini extracomunitari con semplice permesso di soggiorno hanno vinto contro l’Inps. Purtroppo, a meno di ripensamenti legislativi, allo stato attuale è solo un procedimento del tribunale che permetterà di avere il bonus, arretrati compresi, anche a chi ha solo il permesso di soggiorno.
Gli assegni per il nucleo familiare spettano agli stranieri?
La risposta è sì: hanno diritto agli Anf 2017 anche gli stranieri extracomunitari lavoratori, ad eccezione di quelli con contratto stagionale. L’assegno è tarato sul numero dei membri del nucleo e ovviamente ne fanno parte i familiari residenti in Italia. I familiari residenti all’esterno sono compresi nel nucleo se il paese di provenienza ha in atto con l’Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia.
VEDI ANCHE: ANF COME SI RICHIEDE
E gli assegni familiari dei comuni?
Anche gli assegni per il nucleo familiare dei comuni sono riconosciuti ai cittadini stranieri con status di rifugiato o protezione sussidiaria e ai cittadini extracomunitari con permessi di soggiorno di lungo periodo.
Cosa prevede la normativa per congedi parentali, maternitĂ , paternitĂ
Gli stranieri con un regolare rapporto di lavoro subordinato in corso hanno diritto a fruire del congedo parentale anche in favore di figli non residenti in Italia con le modalitĂ specifiche e le tempistiche differenti previste per il padre e per la madre.
In caso di nascita di figli all’estero il certificato di nascita dovrà avere la firma dell’altro genitore e dovrà essere legalizzato dalla rappresentanza diplomatica o consolare italiana operante nel paese di nascita del figlio.