L’impresa che ha fatto un’assunzione di manodopera femminile può accedere ai benefici contributivi dell’INPS. Ma ci sono alcune condizioni da rispettare.
Una circolare dell’INPS dei giorni scorsi (n. 166/2013) ha elencato le istruzioni per la fruizione da parte delle imprese dei benefici contributivi per l’assunzione di manodopera femminile. Gli sgravi riguardano le assunzioni con contratto di inserimento per il periodo 2009-2012; le imprese hanno tempo fino al 16 marzo 2014 per regolarizzare la loro posizione. Ecco di seguito tutto quello che c’è da sapere su questo vantaggioso strumento per le aziende.
Disoccupate da almeno sei mesi. Il beneficio contributivo scatta per le assunzioni di personale femminile, ma per le assunzioni dopo il 14 maggio 2011 ciò vale solo per le assunzioni di donne senza lavoro regolarmente retribuito da almeno sei mesi.
Con questo criterio si intende che la lavoratrice, nel semestre precedente la data di assunzione, non deve avere svolto prestazioni di lavoro con remunerazione annuale superiore agli 8 mila euro o un’attività di lavoro autonomo con reddito annuale lordo maggiore di 4.800 euro.
Non è necessaria la registrazione della donna presso il centro per l’impiego. Il nuovo contratto di assunzione deve durare almeno 12 mesi (e non fa nulla se il contratto è stato sciolto prima).
Zone geografiche. L’agevolazione vale solo per quelle regioni in cui il tasso di occupazione femminile è inferiore al 20% di quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile superi del 10 per cento quello maschile, secondo quanto determinato da un apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali insieme al Ministro dell’economia e delle finanze.
Benefici. Gli incentivi economici a supporto del contratto di inserimento sono quelli previsti dalla disciplina in materia di contratto di formazione e lavoro e in certi casi possono essere in misura superiore a quella del 25% del costo di assunzione. Questo contributo rafforzato vale per Veneto, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna (anni 2009-2011) e Veneto, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia (anno 2012).
Limiti del beneficio. In ogni caso l’ammontare del beneficio, per il singolo rapporto di lavoro, non deve superare il 50% (o il 75% per le assunzioni di soggetti disabili) dei costi d’assunzione, che equivalgono ai costi salariali durante un periodo massimo di 12 mesi successivi all’assunzione.
Aumento del numero di dipendenti. Il contributo scatta solo se l’assunzione determina un aumento netto del numero dei dipendenti dell’azienda oppure va a sostituire un dipendente che si è dimesso volontariamente o un dipendente andato in pensionamento. Possibilità di contributo anche per le assunzioni dopo una riduzione volontaria dell’orario di lavoro o dopo licenziamenti per giusta causa. Escluso invece lo sgravio dopo le riduzioni di personale.
Dichiarazione di responsabilità . Il datore di lavoro può chiedere alla lavoratrice di sottoscrivere una dichiarazione di responsabilità che confermi il possesso dei requisiti di legge. Tale dichiarazione può essere esibita in caso di controlli da parte degli ispettori del Ministero.
Come accedere al contributo? Le imprese interessate devono utilizzare il sistema UniEmens ad eccezione delle imprese operanti nel settore dello spettacolo e dello sport professionistico).
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