Lo dice la Cassazione. L’azienda non può licenziare le lavoratrici fino ad un anno dal matrimonio.
Se una donna lavoratrice si sposa allora non può essere licenziata dall’azienda entro il primo anno dalla data delle nozze. Ad affermarlo è una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 27055/2013) che stabilisce il divieto di licenziamento anche nel caso in cui l’azienda attui una fase di riorganizzazione interna esternalizzando alcuni servizi.
In questo modo la Cassazione equipara l’impossibilità di licenziamento di una donna lavoratrice a quello già attivo per le madri lavoratrici. A prescrivere il divieto è l’articolo 1 della legge n. 7 del 1963. Secondo la Corte “si tratta di provvedimenti legislativi che nel loro insieme tendono a rafforzare la tutela della lavoratrice in momenti di passaggio esistenziale particolarmente importanti e da salvaguardare attraverso una più rigorosa disciplina limitativa dei licenziamenti”. Il provvedimento inoltre sgrava “la lavoratrice dall’onere della prova di una discriminazione addossando al datore di lavoro l’onere di allegare e documentare l’esistenza di una legittima causa di scioglimento del rapporto”.
Il verdetto della Cassazione deriva dal respingimento del ricorso di un’azienda romana che voleva licenziare una addetta al centralino in seguito ad un processo di ristrutturazione dell’organigramma aziendale. Ma secondo la Corte il licenziamento è possibile solo quando l’azienda cessa del tutto la propria attività .