L’ex Presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante (nella foto alla presentazione del libro alla libreria Feltrinelli di Galleria Colonna a Roma) racconta in un’opera in versi l’Apocalisse di Lilith, la mitica prima moglie di Adamo che rifiutando la sottomissione al maschio finisce maledetta da Dio.
In questo libro Lilith viene condannata da Dio a vivere sulla terra come donna, ma fuori dal tempo in un peregrinare in cui incontrerà creature dolente: le lapidate di Herat, le spose bambine di Peshawar, in una strada di Mosca ascolterà un vecchio sopravvissuto ai campi di lavoro siberiani. I reduci dei campi di concentramento nazisti e i soldati tornati dalla guerra in Iraq le racconteranno la solitudine e la paura del ritorno: un ragazzo di Long Island racconta la sua storia, partito per andare a combattere, si è ritrovato a fotografare cadaveri, senza dubbio un’esperienza che gli ha lasciato il segno per tutta la vita.
Nel suo lungo peregrinare Lilith conoscerà il destino degli altri ma il proprio le sarà ignoto; il filo conduttore del suo viaggio è quel particolare male che consiste nell’indifferenza alla vita degli altri. Lei terminerà il suo tragitto proprio dove è iniziato: “Accanto al Signore se il male non prevarrà”.