Andrea Vitullo: Leadershit (Ponte alle Grazie)

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Perché i nostri dirigenti non hanno nessuna “leadership”? A cosa serve “leadership” se non si traduce in risultati positivi per l’azienda? Abbiamo ancora bisogno del leader titanico, decisionista, ma al tempo stesso così anacronistico ed ingombrante? A queste domande risponde Andrea Vitullo (nella foto alla presentazione del libro alla libreria Feltrinelli di Galleria Colonna a Roma) nel suo libro dal titolo provocatorio “Leadershit”.  Il suo racconto si snoda attraverso lo sguardo femminile di cinque donne: Antonietta Potente, una suora domenicana, Annarosa Buttarelli, una filosofa, Gabriella Cella, un’insegnante di yoga, Marina Terragni, una giornalista, Lorella Zanardo una famosa blogger.

In Italia la classe dirigente è impreparata, irresponsabile e arrogante, il berlusconismo ha accentuato questo lato negativo: le persone in gamba e preparate si affermano sempre con più fatica, mentre i dirigenti sono scelti seguendo logiche partitiche e non meritocratiche. I dirigenti italiani continuano ad uscire da scuole di management, dove imparano di tutto tranne la capacità di gestire persone e situazioni difficili, il manager non si mette mai in discussione, quando le cose vanno male a pagare son sempre gli operai, mai lui stesso.
È arrivato il momento di dare spazio ad una logica orizzontale e non più di tipo verticistico: condividere ed integrare il potere, le informazioni e le scelte, questa è la Leadershit, in altre parole “pensare assieme”; la diffusione della rete e dei social network ne è una prova evidente
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