Inaugurata a Milano “Lefel”, costola della Feltrinelli dedicata a Home, Art e Design
(25 ottobre 2009) – Chissà se è colpa di Candace Bushnell, la vera autrice della rubrica Sex and the City che dal New York Observer è finita sui teleschermi di tutto il mondo con il volto di Carrie Bradshaw, alias Sarah Jessica Parker.
Qualche responsabilità deve avercela anche Meryl Streep, perchè la sua interpretazione della direttrice di Runway, protagonista del Diavolo veste Prada un segno lo ha sicuramente lasciato. Per non parlare di Sophie Kinsella, con la lunga serie di libri I Love Shopping. Fatto sta che per le fanatiche della cosiddetta “chik lit” adesso ci sono i negozi su misura. La Feltrinelli ha recentemente inaugurato a Milano “LeFel“, che l’editore Carlo Feltrinelli definisce «un esperimento: nè libreria nè concept store, piuttosto un luogo per menti creative».
Naturalmente, ci sono tutti i romanzi della “letteratura per pollastrelle”, proposta per lo più da scrittrici inglesi e americane. I personaggi sono sempre ragazze molto fashion, in genere ricche, sicuramente in carriera, fanatiche dello shopping, molto ben introdotte nella società, che qualche volta, anzi abbastanza spesso, si innamorano. Lo stile è brillante, veloce, molto umoristico, rappresenta una realtà libera sentimentalmente e sessualmente. Ma sugli scaffali di Le Fel si trovano anche prodotti di bellezza, oggetti di desing, articoli per la casa, accessori, abbigliamento, libri e articoli da viaggio, biscottini, prodotti gastronomici di vario genere. L’esperimento è partito da Parma, nel 2008, con un primo negozio, e ora prosegue con il megastore di Milano, in Corso XXII Marzo, 320 metri quadrati, due piani, circa 6mila articoli in vendita.
Certo, si potrebbe obiettare che non sarà mica l’unico negozio di oggettistica modaiola che si vede in giro. Vero, ma qui il target è molto preciso, girando e guardando il pubblico si ha veramente l’impressione di poter incontrare da un momento all’altro Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha. E’ possibile accomodarsi ai tavoli da trucco e provare i cosmetici di Carlo Caroli, sedersi nella tea room a fare un po’ di gossip. Tra i fiori all’occhiello, gli oggetti del Moma, il Museum of Modern Art di New York, come il vaso Ribbon, di metallo e vetro, di Peter Hewitt o quello in porcellana di Yuko Tokuda, oppure la Tower of clip, una specie di porta biglietti da visita a forma di torre da mettere sulla scrivania di Barbara Flanagan. Poi eventi, presentazioni, concorsi fotografici e grande attenzione al sociale e alla sostenibilità ambientale. E’ il caso della borsa in tiratura limitata prodotta nel carcere di Lecce e realizzata con scarti dell’industria tessile: parte del ricavato delle vendite è destinato al progetto “Adotta un albero” del Comune di Milano.
Barbara Weisz