Dal make up della sfilata alla donna Blugirl, raccontata direttamente da Anna Molinari mentre rinfresca il trucco, subito prima della sfilata
di Alice Bacchini
La sfilata sta per cominciare e Terry Barber, direttore creativo di MAC UK, ritocca il make up di Anna Molinari.
Chi è la donna Blugirl?
«È una giovane donna che lavora e vive la vita reale» afferma la stilista. «Attenzione però, quando dico “giovane” non mi riferisco all’età anagrafica, perché la donna di oggi non ha età. La differenza la fa il suo stile di vita. Che sia nata da venti o quarantacinque anni, la mia blugirl è giovane perché ha una forte personalità, è una donna assolutamente pratica e contemporanea, ma allo stesso tempo semplice.
«È una giovane donna che lavora e vive la vita reale» afferma la stilista. «Attenzione però, quando dico “giovane” non mi riferisco all’età anagrafica, perché la donna di oggi non ha età. La differenza la fa il suo stile di vita. Che sia nata da venti o quarantacinque anni, la mia blugirl è giovane perché ha una forte personalità, è una donna assolutamente pratica e contemporanea, ma allo stesso tempo semplice.
Terry (Barber), che tipo make up ti ha ispirato la donna Blugirl?
«Glamour ma allo stesso tempo moderno, pulito, impeccabile e ricco di riflessi. Con tonalità che virano sul grigio e sull’argento. È un look underground in grado di far risplendere la donna che decide di adottarlo. Mi sono ispirato all’atmosfera disco degli anni settanta, soprattutto nel finish, grazie a glitter pastello.
Qual è il nuovo trend in fatto di make-up?
Sicuramente le labbra rosse. Scolpite, ispirate agli anni cinquanta. Mentre lo sguardo non è carico, ma definito da una sottile linea di eyeliner e un po’ di mascara. In generale comunque, il make-up non deve essere un “camouflage”, ma valorizzare i tratti del volto.
Parlami dei colori, quali saranno le nuance dell’estate?
Sicuramente il marrone, in tutte le sue sfumature.-
Esiste ancora una distinzione tra il make-up da giorno e quello da sera?
Assolutamente no! Non siamo più negli anni novanta, non abbiamo il tempo di passare ore davanti allo specchio e soprattutto siamo molto più liberi da certe convenzioni passate.