Il filmato, nato con l’intento di far passare il concetto che uccidere gli animali per indossare la loro pelle e il loro pelo sia sbagliato, è stato presentato per la prima volta in occasione della settimana della moda di New York e messo a disposizione anche dei media italiani nel periodo della settimana della moda di Milano.
Attraverso la computer grafica il video narra di una sfilata di moda vissuta “al contrario” in cui sono gli animali a fare la passerella indossando abiti fatti di pelle umana. Il video provocatorio nasce per comunicare che: ogni anno, gli esseri umani uccidono milioni di animali nel mondo, in modo atroce, torturandoli, colpendoli e scuoiandoli vivi per il loro pelo, nel nome della moda. Ma cosa accadrebbe a parti invertite?
La Cina è sotto il mirino dell’opinione pubblica internazionale in generale e delle organizzazioni animaliste in particolare, proprio per essere uno dei maggiori produttori mondiali di pellicce e primo esportatore, e tuttavia, allo stesso tempo, la sua legislazione non tiene conto dei diritti degli animali.
Tutti sanno che non è facile organizzare proteste e manifestazioni in Cina; per questa ragione l’ufficio pechinese di Ogilvy & Mather ha creato e donato a PETA questo video con lo scopo di stimolare il dibattito e di sensibilizzare le persone, soprattutto le giovani generazioni.
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