Da oggi Le Stelle dello Sport ha uno spazio su Donne sul Web dedicato alle donne che praticano sport per agonismo o, semplicemente, per tenersi in forma che, ci racconteranno le loro esperienze e le loro storie. Conosceremo da vicino i loro segreti, le loro aspettative, ma anche le loro rinunce e i loro sacrifici che magari, porteranno quelle di voi che vorranno seguirle, a diventare le campionesse di domani o…semplicemente ad avere un fisico da paura!!
Oggi sembra che lo sci italiano sia tornato indietro nel tempo, quando tra maschi e femmine non ce n’era per nessuno. Questa volta a farci sognare sono state le ragazze della “nuova” Valanga Rosa che hanno piazzato 3 azzurre nei primi sei posti del tabellone nello slalom gigante ai Mondiali di Garmish.
E dopo Innerhofer e Fill, anche Federica Brignone sale sul podio, vincendo l’argento nello slalom gigante. La ventenne di Milano, seconda già dopo la prima manche, ha chiuso in 2’20″63 a soli 9 centesimi dalla slovena Tina Maze, oro. Al terzo posto la francese Tessa Worley in 2’21″02 (era 19esima dopo la prima frazione). La valanga rosa è completata dal quarto posto di Denise Karbon (2’21″28) e dal sesto di Manuela Moelgg (2’21″43). Ventisettesima Irene Curtoni (2’24″06).
Con questo exploit della Brignone il medagliere azzurro sale a quota 5: un oro, due argenti e due bronzi, che potevano essere tre se la Karbon non avesse commesso un piccolo ma decisivo errore a poche porte dal traguardo. Per la Brignone questa medaglia ha anche un grande valore simbolico. Sua madre è infatti Maria Rosa Quario, stella della celebre «valanga rosa» degli anni Ottanta.
Federica Brignone sprizza felicità da tutti i pori dopo la conquista della medaglia d’argento di gigante ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen, a soli 9 centesimi dall’oro andato alla slovena Tina Maze. «Sono troppo felice! Non so cosa dire, sono veramente contenta. Dopo la prima manche avevo deciso di azzerare tutto e ripartite da zero e mi è servito perché ai Mondiali è così: o la va o la spacca».
Redazione Le Stelle dello Sport
17 febbraio 2011
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E noi da donne ci uniamo alla sua felicità, che un pò è anche il nostro orgoglio di italiane!