Ieri il premier tunisino Mohammed Gannouchi ha comunicato al presidente ad Interim il nuovo governo di unità nazionale che include anche alcuni membri dell’opposizione, pochi in verità rispetto ai 24 dicasteri presenti, infatti in mattinata un centinaio di dimostranti ha manifestato la propria contrarietà e sono stati dispersi dai lacrimogeni della polizia. Contemporaneamente ha dato disposizioni perché entro 60 giorni ci siano libere elezioni ed ha tolto la censura sulla stampa e su internet, mandando si spera per sempre, la famosa pagina errore 404 che, era la pagina che compariva sul monitor ogni qualvolta che un tunisino voleva collegarsi con un sito sgradito al regime di Ben Ali. Lo stesso premier Gannouchi in un’intervista rilasciata ad una radio francese ha dichiarato che: “Tutti coloro” che siano stati responsabili della violenta repressione delle manifestazioni scoppiate in Tunisia prima della fuga del deposto presidente Zine el Abidne Ben Ali “dovranno rendere conto alla giustizia” inoltre ha detto di avere “l’impressione” che a guidare il Paese nell’ultimo periodo fosse stata la moglie di Ben Ali, Leila Trabelsi. Infine, il premier ha confermato che il massimo dirigente del movimento islamico Ennahdha, Rached Ghannouchi, non potrà rientrare dal suo esilio londinese se prima non verrà approvata una legge di amnistia che ne cancelli la condanna all’ergastolo impostagli nel 1991.
C’è da chiedersi, a qualche giorno dalla fuga di Ben Ali, se la rivoluzione tunisina, servirà da grimaldello, come in apparenza sembra, per dare un colpo definitivo a regimi autocratici e decrepiti (Egitto, Libia, Algeria, Siria, ecc.) che, da decenni tengono le loro popolazioni sotto una dura dittatura interna, con l’incubo immanente dell’estremismo islamico. E se effettivamente la Tunisia dovesse in una prima fase determinare un effetto domino, qual è la certezza che a questi governi succeda una vera e propria democrazia popolare o, piuttosto, con il ritorno mediatico previsto in Tunisia, del leader in esilio del partito islamista Ennhada (la Rinascita), questo non si trasformi in un effetto boomerang?
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18 gennaio 2010
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io spero in una risoluzione pacifica, ma soprattutto democratica, perchè ritengo che la popolazione oramai sia stanca di questa situazione e ancor di più di vivere sotto una dittatura ottusa e autoritaria che non tiene (per nulla) in considerazione i bisogni del Paese.