Da qualche tempo si è diffusa su internet la voce che dall’11 al 17 maggio, Roma potrebbe essere il teatro di un catastrofico terremoto. A supporto di questa profezia, una non confermata dalle fonti ufficiali, previsione di Raffaele Bendandi, noto astronomo e sismologo autodidatta del ventesimo secolo che, più volte aveva dichiarato di aver scoperto il metodo per poter prevedere catastrofi sismiche in anticipo. Affermazioni che il mondo accademico e scientifico, in particolare italiano, non ha mai preso realmente sul serio, nonostante che molte delle previsioni di Bendandi hanno poi avuto un riscontro nella realtà.
Proprio per evitare la diffusione di notizie che, dal loro punto di vista, hanno poco di scientifico, i responsabili della Protezione Civile, si sono premurati di pubblicare on line un dossier, dove il dipartimento scrive a chiare lettere: “Allo stato di avanzamento della ricerca scientifica è impossibile prevedere con esattezza e a breve termine la data, il luogo, l’intensità di un terremoto”, quindi “l’unico modo efficace per ridurre le conseguenze di un terremoto è la prevenzione”. “Ad oggi – spiega il Dipartimento – non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza con i quali sia possibile prevedere il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà il prossimo terremoto” e “l’unica previsione possibile è di tipo statistico, basata sulla conoscenza dei terremoti del passato”.
Nel dossier, naturalmente, vi è una sezione dedicata ai terremoti a Roma, se ne sono verificati in molte occasioni e in varie date, quindi “non è possibile, a stretto rigore, né prevedere né escludere una data piuttosto che un’altra, sia questa l’11 maggio, l’11 giugno o altre”. Ovvero, al di là della nefasta cabala legata al numero 11(l’11 settembre delle Torri gemelle o 11 marzo del terremoto e tsunami in Giappone), l’11 maggio è un giorno come un altro, a Roma e nel resto dell’Italia. In ogni caso, i rischi che Roma corre sembrano comunque essere meno preoccupanti che in altri territori, anche perché come spiega il documento: “Il territorio della città di Roma è caratterizzato da una modesta sismicità, determinata soprattutto dai risentimenti dei terremoti con epicentro nell’area dei Castelli romani e di quelli più violenti con epicentro nell’Appennino abruzzese e umbro, caratterizzato da una sismicità alta o medio-alta”.
Per chi ancora non si sente rassicurato la protezione civile ricorda che neanche il discusso Raffaele Bendandi, astronomo e sismologo autodidatta morto nel 1979, aveva fissato l’11 maggio come data apocalittica per Roma. Paola Lagorio, Presidente dell’istituzione culturale “La Bendandiana” e custode di tutti i documenti del sismologo, ha puntualizzato in numerose interviste e dichiarazioni che “nei documenti di Bendandi relativi al 2011 non si trova alcun riferimento a luoghi o date precise, come quelli riportati in rete”, e che “negli scritti di Bendandi non è citata né la data dell’11 maggio, né la città di Roma”.
di Redazione
22 aprile 2011