Da alcuni giorni circola in rete una notizia che ha dell’incredibile. Proprio nella vicina Spagna negli ultimi giorni è risuonato il caso di una madre che, versando in condizioni di disperatezza inesprimibili, ha deciso di mettere in vendita i suoi organi per poter dare almeno a sua figlia quel minimo di futuro che crisi e disoccupazione hanno escluso dalla normalità .44 anni e disoccupata. Il nome della donna è naturalmente sconosciuto, ma, secondo quanto riportato da “El mundo”, avrebbe messo in vendita i suoi organi tramite un annuncio su internet. In Spagna le legge vieta il commercio di organi e la donna rischia fino a 12 anni di galera. Un gesto certamente sconsiderato, ma disperato: se per alcuni, infatti, il restare senza organi non vitali garantisce possibilità di vita nella media, per persone come la spagnola, che soffrono cioè di un’invalidità al sessantasei percento, già il solo intervento di rimozione rappresenta un rischio mortale.
Per non parlare poi delle condizioni di vita che si potrebbero prospettare nel momento in cui la donna dovesse uscire indenne da sotto i ferri.
L’annuncio trasuda tristezza: “sono pronta a vendere tutti i miei organi non vitali, dai reni alle cornee a parti del mio fegato, purchè qualcuno sia disposto a pagarli.” Stando a quanto riporta la quarantenne, le sue condizioni di miseria deriverebbero da una difficile situazione familiare. Vittima di maltrattamenti da parte del marito (che le hanno causato l’invalidità ) con il quale viveva da ormai diciotto anni, si ritroverebbe ora con un’ordine di sfratto per lei e la figlia, procuratole dal marito stesso.
Non avendo ne familiari ne amici, la donna sarebbe costretta a vivere per strada; questo l’ha portata a ricorrere al disperatissimo annuncio.
Naturalmente, visto che la notizia ha in pochi giorni fatto il giro del mondo, ci si aspetta una reazione dall’universo delle associazioni di categoria. L’unica soluzione in tale caso sembra proprio questa: che la donna, cioè, riceva aiuto da coloro che l’aiuto possono darglielo.