Tanto per non stare indietro con quanto proposto dal ministro della sanità francese due giorni fa che ha vietato l’uso della sigaretta elettronica nei locali pubblici, anche il ministero della salute italiano, attraverso il parere del Consiglio Superiore di Sanità , vieterà l’uso delle sigarette elettroniche nelle scuole.
Il parere del CSS, basato sulla base dei pochi dati scientifici disponibili sulle e-cig, consiglia di intervenire a salvaguardia di giovani e donne in gravidanza, secondo il principio di precauzione.
Il provvedimento del Css è stato fortemente stigmatizzato da una delle maggiori aziende di produzione delle e-cig, in Italia e in Europa che, in un comunicato ha dichiarato: “Consigliare un provvedimento che vieti l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali pubblici, senza uno straccio di studio scientifico, è incomprensibile e surreale. Ci aspettiamo – prosegue l’azienda – che il Css raccomandi anche il divieto di utilizzo dei vaporizzatori nelle discoteche, il divieto di stare vicini ai ferri da stiro o alle pentole a pressione che ugualmente emettono vapore”.
“E’ paradossale che il Css abbia richiesto il contributo dell’Agenzia del Farmaco per un prodotto che, come è evidente a tutti, non ha nulla a che vedere con i farmaci, essendo la sigaretta elettronica, di per sé, niente altro che una batteria, una resistenza, un serbatoio e un atomizzatore, tutti prodotti esclusivamente tecnologici”.
“Speriamo che il Governo, e il ministro Lorenzin – conclude l’azienda – vogliano tenere conto anche delle nostre posizioni e voglia ascoltare chi questo prodotto lo ha introdotto, sviluppato e sta investendo nella ricerca. Auspichiamo che si tenga conto anche degli indirizzi positivi che arrivano dall’Unione Europea”.