Renzo Bossi si dimette da consigliere regionale della Lombardia.
‘Ritorno tra i ranghi per evitare che a pagare le conseguenze dell’attacco incrociato sia l’intero movimento e soprattutto mio padre… . Ho la tranquillita’ di chi sa che non ha mai fatto nulla di quello che e’ stato riportato dai media” ha spiegato Renzo Bossi in una lettera aperta ai militanti della Lega pubblicata da Brescia Oggi. Probabilmente a dare la spinta definitiva per le dimissioni di Renzo Bossi è stata forse l’intervista rilasciata dal suo autista Alessandro Marmello ad un settimanale scandalistico : “Non ce la faccio più, non voglio continuare – ha raccontato – a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo: è denaro contante che ritiro dalle casse della Lega a mio nome, sotto la mia responsabilità . Lui incassa e non fa una piega, se lo mette in tasca come fosse la cosa più naturale del mondo”.
Il ‘trota’ così fa un passo indietro ma resta il problema Rosy Mauro coinvolta anche lei nello scandalo della distrazione dei fondi del partito . Le pressioni affinché lasci la vicepresidenza del Senato sono pesantissime. Anche all’interno della Lega le si chiede di farsi da parte: “Aiuterebbero il partito”, sintetizza laconicamente Roberto Calderoli. Umberto Bossi sulla Maura glissa , plaude però al figlio. “Ha fatto bene”, dice. Ma poi l’affetto paterno fa sfuggire al Senatur, quasi a giustificarlo, che “erano due mesi che Renzo diceva che era stufo di stare in Regione”. L’inchiesta sui fondi della Lega Nord sta spazzando via la classe dirigente del movimento, ‘cerchisti’ in primis. Il partito prova a reagire, dimostrando che si sta facendo pulizia.