Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è dimesso oggi e insieme la signora Clio ha lasciato il Quirinale per tornare alla sua casa nel Rione Monti dopo circa nove anni di Presidenza della Repubblica. Ora a Renzi il compito di trovare il successore.
Giorgio Napolitano ha firmato oggi l’atto di dimissioni da Presidente della Repubblica Italiana, e dopo aver ricevuto gli onori del caso a braccetto con sua moglie la signora Clio è uscito dal Quirinale. Si chiudono con questo ultimo atto nove anni quasi di presidenza della repubblica di quello che è stato l’uomo chiave per la caduta del governo Berlusconi e che all’estero è sempre stato visto come simbolo di stabilità e moralità nel panorama dell’incertezza politica italiana. Ancora oggi il Guardian scrive ” che sarà una battaglia controversa sostituirlo” Infatti da giorni sono iniziate le prime polemiche. Altro passaggio importante sull’editoriale del Guardian di Stephanie Kirchgaessner è il seguente: ” La notizia arriva in un momento fragile per l’economia italiana moribonda, che soffre di un alto tasso di disoccupazione e di un debito pubblico da record.” Come dargli torto?
Giorgio Napolitano è stato un grande presidente soprattutto quando con ” nel 2013 ha accettato con riluttanza il secondo mandato per sbloccare la situazione in parlamento ” Scrive la BBC sul suo sito online. Noi tutti ricordiamo il suo discorso quando ha accettato il secondo mandato, non ci siamo dimenticati nulla. Purtroppo ora ci aspetta il classico periodo di botta e risposta dei nostri politici sulle elezioni del futuro Presidente della Repubblica. Capiremo meglio quando a fine mese si svolgeranno le prime votazioni ma la situazione appare abbastanza complessa. Nel frattempo presidente supplente sarà Pietro Grasso fino a quando non ci sarà il successore, e al posto di Grasso Presidente del Senato Valeria Fedeli vice presidente vicaria, che Donne sul Web ha intervistato lo scorso novembre.
Ampio spazio su tutte le testate straniere da Bloomberg in poi sulle dimissioni del Presidente Giorgio Napolitano.