Un’inchiesta di Radio24, ha portato “alla luce” che il crollo avvenuto la scorsa settimana a Pompei, purtroppo, non è un caso isolato, anzi, dai registri dei custodi, risulta che diverse sono state le segnalazioni di allerta per situazioni di grave precarietà, crolli e frane. “Nel vicolo di Efigenia e’ caduto un muro per circa 10mt del lato sinistro”, annotazione del 3 novembre, a pagina 88 del registro della Sovraintendenza, tre giorni prima del collasso della Schola Armaturiarum
E andando indietro nel tempo, il 25 settembre, si segnala il “cedimento di una trave” nella casa di Polibio, e 3 giorni dopo una segnalazione evidenziava che “nel triclinio del Termopolio di Vetutius Placidus il solaio e’ inarcato”, un altro custode denunciava che “nella palestra grande sembrerebbe mancare una delle antefisse”. Il 2 novembre, il terrapieno ha investito la Casa dei Casti Amanti, dove, lo scorso 18 gennaio, era crollata parte del muro esterno. Su un altro registro si legge che il custode: “Chiede con la massima urgenza di rimuovere i sacchetti della spazzatura in via ingresso tombe”. Quindi non siamo di fronte ad un caso isolato ma, in presenza di una sistematica e continuata incuria nei confronti di un patrimonio archeologico unico al mondo che, si è cercato di tutelare con incompetenza ed in modo maldestro facendo intervenire, tardivamente e in modo inopportuno, un commissario della protezione civile.
12 novembre 2010
Come al solito in questo paese…noi i soldi li utilizziamo per aerei di stato durante i gran premio…. : 🙁
Abbiamo il patrimonio artistico più importante al mondo, che poi, tra l’altro, è la nostra più grande ricchezza, e rischiamo di distruggerlo!