È uno dei più gravi danni che si potessero causare al patrimonio artistico italiano quello avvenuto ieri mattina alle 6 agli scavi di Pompei. Lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto energicamente:”Quello che è accaduto a Pompei dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l’Italia. E chi ha da dare delle spiegazioni – ha aggiunto – non si sottragga al dovere di darle al più presto e senza ipocrisie».
Nel crollo, oltre alla struttura visibile dall’esterno, è probabile che siano andati persi anche i dipinti che si trovavano nella parte sottostante. Le cause sono, quasi certamente, da imputarsi al grave stato di incuria in cui è tenuto tutto il patrimonio archeologico ed artistico italiano. Quel patrimonio che, secondo il governo, rappresenta la principale risorsa economica sulla quale puntare, per attrarre il turismo. Tecnicamente, è quasi certo che il crollo sia dovuto ad infiltrazioni d’acqua dovute alle piogge dei giorni scorsi ed a un cedimento strutturale delle vecchie mura, gravate tra l’altro da un solaio in cemento armato costruito negli anni cinquanta. Ma le vere cause sono da ricercarsi, nei tagli operati ai finanziamenti per la tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico, nella sottovalutazione, da parte del ministero dei Beni Culturali, dello stato di salute di questo patrimonio storico-archeologico unico al mondo. Soprattutto dopo che, da più parti erano arrivati gli allarmi, sullo stato di degrado e pericolo, in cui si trovava l’intero sito.
Spesso si sente dire che in questo paese nessuno paga mai per le proprie colpe. Questa volta i “colpevoli” hanno nomi e cognomi e dovrebbero anche avere il coraggio di uscire allo scoperto ed assumersi le loro responsabilità .
7 novembre 2010
vuoi scommettere che nessuno prova la stessa vergogna in Italia di quanta ne abbia provata per la Nazionale di calcio?
Tristezza
Dall’estero posso solo dire che questo era un patrimonio di tutta l’umanitá. Tante persone pianificano, risparmiano, sognano di visitare questi luoghi e la superficialtá e irresponsabilitá di chi doveva proteggere questi siti preziosi é inqualificabile.
Quando si tornerá noi tuttina parlare di cultura, patrimonio artitstico, futuro ? Proviamo a farlo qui su donne sul web?