Da molto tempo Berlusconi non parlava in pubblico in maniera così sprezzante nei confronti di Tremonti. Anzi, ultimamente lo aveva indicato come suo successore. Tanto era bastato per migliorare gli storicamente difficili rapporti tra i due. Ma questo accadeva prima delle amministrative, prima della botta del primo turno e della batosta del secondo. Ma oggi Silvio Berlusconi ha la necessità di dare un po’ di lucido alla sua immagine appannata, magari attraverso la riforma del fisco, per mandare un segnale anche all’elettorato che lo ha ‘abbandonato’ in queste amministrative. Ed ecco che il premier rilancia la necessità di realizzarla e contemporaneamente manda un messaggio al titolare di via XX settembre: “Non è Tremonti che decide. Vedremo. Tremonti propone”. In questa considerazione pesa anche la Lega. Il presidente del Consiglio comunque, messo alla gogna anche dai giornali a lui vicini, vuole allontanare da sé ogni ombra di responsabilità per la debacle elettorale. E allora se la prende con quella che definisce “la tenaglia da parte della carta stampata, delle radio e delle tv”, tutte contro di lui, dice il premier, compresa Mediaset. Ribadisce ancora una volta che erano i candidati a essere sbagliati. A Napoli, per esempio, con Mara Carfagna il centrodestra avrebbe vinto ma il Cavaliere si è fatto lo scrupolo di “consegnarla alla camorra”.

Ma poiché la regola base è mostrare ottimismo, il presidente del Consiglio dice di aver vinto 4 a 1, giacché questa è l’unica sconfitta elettorale dopo politiche, amministrative, regionali ed europee. Sostiene di avere “zero” preoccupazioni sulla verifica di governo e che con Bossi, sentito a colazione, va tutto bene. Nè il Cavaliere può essere smentito quando racconta che dopo il suo famoso sfogo anti-giudici al G8, Obama gli ha detto un friendly “sei forte e cadi sempre in piedi”.