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25 novembre 2009 – Per la Giornata internazionale ONU contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, Genova presenta a Palazzo Ducale, dal 24 novembre al 4 dicembre, la mostra “Non ho mai subito violenze. È vero?”, progetto ideato dalla filosofa Nicla Vassallo e realizzato dal fotografo Gianni Ansaldi, promosso dalla Fondazione per la Cultura e il Comune di Genova.
Diciassette grandi ritratti di donne, appesi tra le colonne del Cortile Minore di Palazzo Ducale, sono lo strumento provocatorio, che attraverso l’affermazione “Non ho mai subito violenze. È vero?”, ci chiedono di riflettere su cosa significhi davvero subire violenza, e quale violenza. Una mostra che, realizzata per la prima volta in Italia, pone come domanda ciò che ogni donna dovrebbe chiedersi, perché le violenze riescono a colpire, in vari modi, ognuna di loro. Siano esse violenze corporee o psicologiche, esplicite o nascoste, occorre interrogarsi sulla verità o falsità di una tale dichiarazione.
Scrive Nicla Vassallo: «Reputo efficace insinuare il dubbio in ognuno di noi, con poche incisive parole, attraverso le immagini di donne famose e non, donne diverse per età, estrazioni socio–culturali, etnie, professionalità, e via dicendo. Perché le violenze riescono, purtroppo, a toccare ogni donna: le donne possono negarlo a causa della problematicità del vissuto traumatico e della complessità di dichiarare il trauma patito, ma anche a causa di un pensiero conformista e tradizionalista incapace, tutt’oggi, di ammettere, sotto ogni necessario profilo, l’estrema gravità degli atti violenti contro le donne. Queste sono in sostanza le ragioni concettuali che mi hanno condotto a ideare il progetto “Non ho mai subito violenze. È vero?” e ad augurarmi che esso contribuisca allo smantellamento di uno status quo disumano, immorale, intollerabile».
Una ricerca dell’Istat condotta dal 2006 con interviste a 25 mila donne ha prodotto dati davvero sconcertanti relativamente al nostro Paese.
Una donna su tre tra i 16 e i 70 anni nella sua vita è stata vittima dell’aggressività di un uomo, ma solo pochissime lo hanno denunciato: 6 milioni 743 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale (il 31,9% delle donne che vivono in Italia), mentre il 4% di loro ha chiesto l’aiuto delle forze dell’ordine o di centri d’ascolto e associazioni. In quasi 4 milioni sono state vittime di violenza fisica (il 18,8%) circa 5 milioni (il 23,7%) di violenza sessuale (da parte del proprio partner il 6,1% e di un altro uomo il 20,4%). Più di un milione di donne ha subito la più brutale delle violenze sessuali, lo stupro o il tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali è spesso il partner (il 70% delle volte) e in questo caso lo stupro è reiterato. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori delle violenze sulle minorenni sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti.
Alla luce di questi numeri la Sindaco di Genova, Marta Vincenzi, dichiara: ” È terribile che, attendendoci ai dati ufficiali, nel mondo una donna su tre (oltre un miliardo) sia stata picchiata, stuprata, mutilata, assassinata e che oltre 14 milioni di donne in Italia abbiano subito una violenza fisica, sessuale o psicologica.
Inquieta che questa realtà sia sommersa, che tenda ad essere pubblicamente sottaciuta e sottovalutata tanto dai governi quanto dalle istituzioni.
Inquieta ancora di più che questo odioso crimine spesso si accompagni al silenzio e alla difficoltà della denuncia, in quanto la maggior parte delle violenze si verifica in ambito familiare.
Non possiamo permettere che si rimanga indifferenti di fronte a questa realtà così dolorosa e raccapricciante che riguarda l’universo femminile, e alla luce di queste considerazioni, condivido pienamente l’impegno di quanti oggi ritengono indispensabile riportare questo tema nel cuore del dibattito politico e culturale della nostra attualità “.
La mostra, organizzata per la Giornata internazionale ONU contro la violenza sulle donne, vuole contribuire a abbattere il muro dell’indifferenza diffusa e dell’inconsapevolezza dello stato attuale, che va dalla non denuncia delle violenze subite, alla convinzione più nascosta che alcuni comportamenti sociali e culturali, a cui siamo abituati, nei confronti delle donne, rientrino nella cosiddetta “normalità”.
La realizzazione grafica della mostra è di Mario Benvenuto che ha ideato anche un depliant che verrà distribuito in migliaia di copie.
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