L’uomo che “può salvare l’Europa”, secondo il ‘Time‘, e l’uomo che può far capire all’Europa che “non va dimenticata la crescita nella corsa all’austerity”, secondo il Washington Post. articoli più che positivi sul New York Times, la copertina di Time che celebra “l’uomo più importante in Europa”. Sembra che ‘Supermario’, come lo chiama il presidente del Peterson Institute, abbia conquistato l’America e gli americani a cominciare dal loro presidente che ieri, a conclusione dell’incontro con Mario Monti ha dichiarato che: “Mai così forti le relazioni diplomatiche tra i nostri Paesi, ho personalmente fiducia nella leadership di Monti e nella sua capacità di traghettare l’Italia attraverso questi momenti difficili”. Parole molto impegnative che Monti apprezza perché significano un aiuto nel convincere l’Europa, e la Germania, a politiche più orientate alla crescita: “Sapere che anche gli Stati Uniti sono orientati alla crescita dà più peso alla voce dell’Italia in Europa”, perché “basata sul riconoscimento degli sforzi dell’Italia per la disciplina finanziaria”. Non solo: “In un mondo e con i mercati che vivono di credibilità , merce rara, il fatto che il presidente degli Stati Uniti esprima una valutazione positiva è un aiuto concreto”.
Che oggi “gli Stati Uniti vedono nell’Italia non solo un partner storicamente vicino ma anche un Paese che in questa fase può contribuire a dare più impulso all’Unione europea per la crescita, con vantaggio generale per le due sponde dell’Atlantico” è un dato di fatto. Per riuscirci, bisogna “cambiare la mentalità degli italiani”, dice Monti al Peterson Institute, che non è vero che non vogliano essere governati: piuttosto, “i governi e la politica hanno esitato a soddisfare questa governance di cui si sente la necessità ”.
Il passo successivo dovrà essere convincere la Germania. I tedeschi vanno convinti ad “aprire maggiormente il loro mercato interno dei servizi”. Un tema su cui da tempo il premier insiste, ma sul quale con Obama ha battuto con particolare vigore, spiegando come l’appoggio di “Gran Bretagna, Polonia e Danimarca”, Paesi che “rispettano di più i principi del mercato unico”, possa essere determinante per convincere anche Germania e Francia a fare quei passi fondamentali per la crescita. Per ‘Supermario’ la disciplina finanziaria da sola “non è sufficiente”, che per rendere sostenibili gli sforzi e i sacrifici che gli italiani, “compresi i sindacati”, stanno accettando “con maturità ” serve più di ogni altra cosa la crescita. Esattamente la ricetta che gli Usa si aspettano dall’Europa. E sulla quale Monti riceve l’endorsement di Barack Obama nel colloquio alla Casa Bianca.