L’ultimo Angelus di Papa Ratzinger

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Momenti di forte commozione si sono vissuti ieri a Piazza San Pietro, durante l’ultimo Angelus di papa Benedetto XVIesimo. Di fronte a oltre centomila persone che hanno sfidato la pioggia e il freddo che da due giorni si abbattono sulla Capitale, il Papa dimissionario, con la voce sensibilmente commossa ha spiegato una volta di più e, in diversi momenti, i motivi della sua scelta: “Il Signore mi chiama a ‘salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione.

Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze”.

Poi, Benedetto XVIesimo ha voluto sottolineare che la sua decisione non è un rifiuto a servire Dio e la Chiesa anzi: “La preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l’orazione riconduce al cammino, all’azione. L’esistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio’. Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Resteremo vicini”.

Nella piazza gremita, comparivano alcuni striscioni tra cui: “Ti vogliamo bene , caro papà” e ancora “Non capiamo la tua scelta ma la rispettiamo, siamo con te”.
Oggi, a meno di quattro giorni dal termine del suo pontificato, con tutta probabilità Benedetto XVIesimo farà l’ultimo atto “forte” di Governo: il “motu proprio” per la riduzione dei tempi minimi di durata della sede vacante per consentire di iniziare al più presto il Conclave che dovrà eleggere il suo successore.
Giovedì alle 20 il suo pontificato avrà termine e Papa Ratzinger, raggiungerà in elicottero la residenza di Castel Gandolfo dove soggiornerà per almeno due mesi nell’attesa dell’elezioni del nuovo papa e del termine dei lavori di ristrutturazione dell’ex monastero in Vaticano dove finirà i suoi giorni in clausura e preghiera.

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