Non ha vinto. Ma è come se fosse salita ancora una volta sul podio. Bionda e sorridente insieme ai suoi due figli e al marito allenatore. La canoista azzurra Josefa Idem ha sfiorato un’altra medaglia olimpica. Non è riuscita ad afferrarla ma è diventata leggenda. E’ diventata storia -e che storia !- con i suoi 48 anni, la sua grinta, e un quinto posto nel K1 500 che la dice lunga sulla pasta di cui è fatta questa signora tedesca, da anni cittadina italiana.
Una alla quale basta mostrarsi sulla canoa, tesa e tutta muscoli, per raccontarci cosa è davvero lo sport. Un misto di tenacia, determinazione, audacia e coraggio. Poi tanta semplicità . Un rigore che non diventa mai intolleranza, o peggio ancora sufficienza. Una caparbia che è prima di tutto resistenza, fiducia. Donne sul Web, lo scorso anno, la intervistò. E lei raccontò che non si sentiva una leggenda, ma solo una professionista dello sport, che ha il piacere costante di mettersi alla prova, di sperimentare i propri limiti.
Si allenava allora, insieme all’inseparabile compagno – Guglielmo Guerrini, il padre dei suoi figli – cinque giorni alla settimana, per sette o otto ore al giorno. Infaticabile. Eppure sempre sorridente, disponibile. Umile come sanno essere solo i grandi. Ma anche una pronta a sfidare se stessa e gli altri con una testardaggine da autentica campionessa. Una fuoriclasse, che non teme paragoni.
Dopo cinque titoli mondiali, l’oro olimpico a Sidney, l’argento ad Atene e poi a Pechino, si preparava per Londra infischiandosene di chi le dava della nonna dello sport. E continuando a mantenere una aderenza con la realtà e un contatto con la vita vera, che forse sono il vero segreto della sua longevità sportiva.
Non si è mai sentita una regina, Josefa. E invece lo è. Ora tornerà a Ravenna, dove vive. Dove ha fatto l’assessore allo Sport, dove vorrebbe scrivere un libro, continuare ad occuparsi di sport scrivendo articoli. Dove vorrebbe tornare a fare la mamma. Le sue prodezze e il suo talento mancheranno a tutti coloro che amano davvero lo sport.