Gli Usa stanno cercando di coinvolgere i paesi della Lega Araba e quelli dell’Unione Africana per tentare di creare, con il loro consenso e la loro partecipazione, una “no fly zone”. Questo perché la situazione libica è ad uno stallo e il rischio che continuino i massacri di civili da parte delle truppe di Gheddafi è certo. Sul fronte del rais, intanto, è stata smentita una sua trattativa con i ribelli per garantirgli l’esilio, una sorta di immunità per se stesso e la sua famiglia. La riconquista di alcuni porzioni di territorio orientale, evidentemente, fa ben sperare al colonnello di poter riprendere il paese sotto il suo controllo. Intanto, molto attive, assieme agli Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna sia all’Onu che con le diplomazie di molti paesi arabi e del golfo. Anche la Nato, non esclude la possibilità di un intervento militare, il problema è la Russia che, finora, ha messo il veto su qualsiasi tipo di iniziativa che preveda invio di truppe. In tutto ciò, il nostro paese, che dovrebbe essere in primissima linea, dati anche i rischi e le conseguenze, sta a guardare.
di Redazione Donnesulweb
8 marzo 2011
io spero che la situazione si risolva senza l’invio di truppe… ci sono stati già troppi morti, non penso ne servano altri!