Secondo messaggio in poche ore del latitante Muammar Gheddafi, dopo la conquista da parte dei ribelli libici della sua residenza-bunker di Bab al-Aziziyah, nella parte centro-meridionale di Tripoli: l’emittente televisiva ‘al-Rai’ ha trasmesso un appello audio in cui il Colonnello esortava “tutti i libici” a “essere presenti” nella capitale. Il Colonnello affermava inoltre di “essere stato un po’ in giro per la citta’, in maniera discreta, senza essere visto dalla gente”, e di “non aver avuto la sensazione che Tripoli fosse in pericolo”. In precedenza Gheddafi si era fatto sentire attraverso il sito web di ‘al-Oruba’, la stazione tv facente capo al suo secondogenito ed erede designato, Saif al-Islam. Il sempre piu’ vacillante leader libico aveva minimizzato la presa della propria cittadella fortificata da parte delle milizie dell’opposizione, definendone l’abbandono una mera “mossa tattica” e sottolineando: “Bab al-Aziziyah non era ormai altro che un cumulo di macerie, dopo essere stata il bersaglio di 64 missili della Nato, e quindi l’abbiamo abbandonata per ragioni tattiche”. Nel frattempo alla televisione siriana ‘Arrai’ il portavoce del regime, Mussa Ibrahim, aveva gia’ dichiarato che a Tripoli sarebbero arrivati oltre “6.500 volontari” per combattere contro i rivoltosi, esortando altri a unirsi a loro: “I volontari possono venire in Libia”, aveva assicurato Ibrahim. “Noi forniremo loro armi, munizioni e addestramento”.
Il portavoce governativo aveva aggiunto che diversi capi dell’insurrezione sarebbero stati fatti prigionieri dai lealisti, e avvertito che, qualora continuassero i raid aerei della Nato, “faremo della Libia un braciere”. Comunque, aveva concluso alludendo alle forze occidentali, “siamo in grado di proteggere i civili dalle bande e dalle congreghe dei crociati”.
Due nuove, violentissime esplosioni sono risuonate intorno all’alba a Tripoli, mentre in cielo sorvolavano la citta’ gli aerei della Nato, dei cui motori era distintamente udibile il rombo: lo hanno riferito fonti giornalistiche presenti nella capitale della Libia, secondo cui i boati hanno fatto seguito a un’ennesima notte di combattimenti, con l’eco delle sparatorie che rimbalzava in diverse zone della citta’. Stando a fonti insurrezionali, un folto gruppo di lealisti si sarebbe nascosto lungo la strada che conduce all’aeroporto internazionale, verso sud. La stessa arteria passa nei dintorni di Bab al-Aziziyah, la residenza-bunker di Muammar Gheddafi, conquistata ieri dai ribelli che pero’ non vi hanno trovato traccia ne’ del Colonnello ne’ dei suoi figli.