Secondo alcuni ricercatori le persone pessimiste, preoccupate della propria salute, dimagrirebbero più velocemente delle persone ottimiste
(25 ottobre 2009) – Tra i fattori che determinano il successo di una dieta dimagrante c’è anche l’ottimismo. Solo che affrontare la vita con positività , contrariamente a quanto possa sembrare a prima vista, è uno svantaggio per chi intraprende la lotta contro la bilancia impietosa. Lo ha dimostrato uno studio giapponese pubblicato sulla rivista “BioPsychoSocial Medicine”, secondo cui le persone in carne, e felici di esserlo, dimagriscono con più difficoltà nonostante seguano diete e programmi di dimagrimento. Al contrario, chi fatica ad accettarsi, si sente inadeguato ed è più preoccupato per la propria salute e il proprio aspetto, risponde meglio alle cure.
La ricerca è stata condotta in Giappone su un campione di 101 uomini e donne in sovrappeso che avevano deciso di intraprendere un percorso di dimagrimento, con tanto di consulenza su nutrizione e attività fisica. Nel corso dei sei mesi del trattamento, i pazienti hanno risposto a dei questionari che hanno delineato il loro profilo psicologico. È emerso che chi era più consapevole di sé e dei propri limiti, e dunque più preoccupato per l’eccesso di peso, reagiva meglio alla terapia. Percorso contrario a quello degli ottimisti e dei giocondi, che erano già soddisfatti della vita che stavano conducendo e delle proprie caratteristiche fisiche. Nonostante questi ultimi avessero seguito le stesse indicazioni terapeutiche, erano dimagriti di meno. Però si sono consolati con una definizione che almeno a prima vista sembra gratificante: sono stati classificati infatti come “ego del bambino libero”, dominato da grinta, positività e ottimismo. Chi riusciva a perdere peso è stato classificato con il profilo A, detto anche “dell’ego adulto”. Ha portato però a casa un buon risultato dal punto di vista del dimagrimento e la consapevolezza che la crescita interiore a volte stride con quella corporea.
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