Tanto tempo fa, la fata Turchina promise a Pinocchio che lo avrebbe portato al mare.
Però, quando quel giorno arrivò la buona fata dovette improvvisamente volare a Montecarlo a ridimensionare il naso di un certo Giancarlo che a furia di dire bugie era diventato così lungo che il principe Alberto insisteva per montarlo sul suo veliero come albero maestro.
Allora, la fata Turchina chiese alla sorellastra, la fata Porchina, di portare lei Pinocchio al mare.
E questa accettò.
Per farla breve: mentre il burattino faceva il bagno si alzò una fastidiosa brezza e la fata Porchina gli ordinò di uscire dall’acqua. Pinocchio, obbediente, uscì ed iniziò a correre verso la fata ma, giunto nelle vicinanze, inciampò ed andò a finire con la faccia proprio tra le gambe della fata. Questa, senza scomporsi, non gli disse di rialzarsi, ma le chiese semplicemente di raccontarle tante bugie…
Ecco: più o meno quello che mi è capitato ieri, almeno in riferimento alla prima parte della storia.
Stavo facendo la doccia e la mia LEI era sul letto a cercare di svegliarsi. Finito di lavarmi mi metto il mio bell’accappatoio ed esco dal bagno con un asciugamano in testa. Ma arrivato in prossimitĂ del letto… inciampo sulle sue pantofole che, chissĂ perchĂ©, si trovavano dalla mia parte.
Ricordando la favoletta che vi ho appena raccontato, mi metto a ridere e le dico “dai adesso ti dico un sacco di bugie“. Mai lo avessi fatto!!!
“Ecco… alla fine hai confessato: allora ieri non sei andato a giocare a calcetto con i colleghi… ti sei tradito credendo che io dormissi ancora!”
Ma che c’entra? Io dicevo… quella favoletta che…
“Lo sapevo! Mia madre aveva ragione! Sono distrutta! Non siamo sposati da neanche 10 anni e giĂ mi tradisci…”
Come “giĂ ” ti tradisco? Che dopo i dieci anni scade il contratto e posso trovarmi un paio di amanti? E su cosa aveva ragione tua madre? Io facevo riferimento alla favoletta…
“Certo, proprio quella! Basta: questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Nel pomeriggio vado dall’avvocato… anzi, che ne conosci qualcuno da consigliarmi?”
Pure! Altro che la favoletta di Pinocchio… almeno quello era di legno per definizione!
Comunque: una innocua battuta me l’ha mandata su tutte le furie.
Si è fissata che la tradivo e non c’è stato niente da fare. Tutta la mattina senza rispondermi al telefono; in ufficio si faceva negare. Insomma: se mi vuole divorziare che sia almeno per una sana e reale scappatella, no?
Comunque, a cena, sono riuscito a farla ragionare: quale donna non penderebbe dalle vostre labbra se le sventolaste sotto il naso l’ultima borsa di Luis Vitton? Certo, mi sono impegnato un mese di stipendio, ma ne è valsa la pena… Pace fatta!
Ah, dimenticavo… giusto per puntualizzare: mentre LEI credeva che io fossi al letto ho casualmente intercettato una telefonata con la sua migliore amica.
“…Psicologia, tesoruccia mia, solo psicologia. Ora ti spiego: stamattina mi è caduto addosso e mi ha fatto una battuta; ho preso la palla al balzo, gli ho rifilato una scenetta isterica et voilĂ la nuovissima Luis Vitton è qui tra le mie braccia…”
GiĂ -giĂ … altro che Pinocchio: mi sa tanto che sono io ad essere di legno…
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