Papa Ratzinger ha deciso di lasciare l’alto incarico a cui è stato chiamato, settimo nella storia tra i papi che hanno lasciato anzitempo il loro pontificato.
Tra tutti, sicuramente il più noto Celestino V, il papa che Dante Alighieri collocò tra gli ignavi per il suo “gran rifiuto” verso il Trono di Pietro e al quale, invece, Papa Benedetto XVIesimo ha dedicato un particolare omaggio, durante la visita sulla sua tomba, coprendo le spoglie mortali del santo con la sua stola papale, quasi fosse un segno premonitore di quanto accaduto oggi.
Benedetto XVIesimo, ha motivato con poche scarne parole, dette in latino, la sua decisione di abdicare. Parole che, nel momento in cui sono state proferite non sono state neanche ben intese da tutti i cardinali presenti al concistorio di oggi in Vaticano. Il motivo principale addotto dal Sommo Pontefice, l’età che avanza e l’impossibilità di poter far fronte con la necessaria lucidità fisica e mentale, all’alto compito che gli è stato assegnato per far fronte ai gravi problemi che la Chiesa deve risolvere al suo interno e nel resto del Mondo.
Ci sono stati molti commenti di comprensione in tutto il mondo per il passo compiuto da papa Ratzinger, compreso quello della Cancelliera Merkel la quale, ha detto che è: “una notizia che emoziona” e che: “merita il più grande rispetto. Angela Merkel è andata al potere nel 2005, pochi mesi dopo l’investitura di papa Benedetto XVIesimo. Quest’anno a settembre, quindi tra pochi mesi, ci saranno le elezioni politiche in Germania, anche la potente Cancelliera uscirà di scena? Sarebbe una singolare combinazione, certamente se dovesse realmente accadere, non sarà stato per volontà della stessa Merkel.
Nel coro di commenti comprensivi e di ringraziamento spicca una nota stonata, quella del cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz che, ha ricordato che papa Woityla decise di rimanere fino all’ultimo istante della sua vita ” perché – sono parole dello stesso papa polacco – dalla Croce non si scende”.
Adesso sappiamo che abbiamo un papa a termine, scadenza del mandato, per sua stessa volontà, alle ore 20.00 del 28 febbraio. E poi? Poi succederà quello che normalmente succede quando si elegge un nuovo papa. Certo la consuetudine e anche la nostra abitudine, data la lontananza temporale con un evento simile a quello di ieri, è che tutta questa macchina per le elezioni del nuovo pontefice, si mette in moto normalmente alla morte dello stesso. Questa volta non sarà così. Il Conclave col quale sarà eletto il nuovo papa, si svolgerà con un altro papa vivente, a riposo temporaneamente nella palazzo papale di Castel Gandolfo e poi, successivamente in Vaticano ma, in un altro alloggio.
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