Grecia: in queste ore si decide il destino del Paese, tra spettri di default e addio all’Euro o una ripresa della trattativa per riuscire ad avere un nuovo prestito biennale di 30 miliardi.
Grecia: sono ore febbrili quelle che stiamo vivendo in attesa del consiglio europeo straordinario di questa sera alle 18 (anticipato alle 13 dall’Eurogruppo, la riunione dei ministri delle finanze del continente, con il nuovo ministro greco Tsakalotos che sostituisce il dimissionario Varoufakis).
Ieri c’è stato il vertice Merkel-Hollande e se da parte tedesca c’è la maggiore rigidità a riaprire il dialogo è proprio la Francia che pare in queste ore stare ricoprendo il ruolo di mediatrice.
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Il referendum è già superato
Probabilmente quello che sta usando il presidente della commissione Junker è il modo corretto di affrontare una situazione così intricata. Junker ha detto che il referendum di domenica è già superato, che i cittadini greci hanno votato su proposte che non erano più sul tavolo.
Quindi la consultazione va certamente rispettata ma non intralcia la prosecuzione della trattativa visto che si discute già su punti molto diversi da quelli per cui i cittadini greci si sono espressi la scorsa domenica.
Perci: tornare a parlarsi, senza retorica, viso a viso, andando nel concreto. Ci riusciranno i leader europei? Già questa notte potremo avere una prima risposta.
Grecia: trasporti ancora gratuiti ad Atene. Continuano i limiti ai prelievi
Nell’attesa in Grecia la situazione è sostanzialmente quella di settimana scorsa. Ad Atene si continua a circolare gratuitamente su tutti i mezzi pubblici, un modo per non far pesare anche di più i perduranti limiti sull’accesso ai prelievi bancomat.
Sì perché tutte le banche sul territorio ellenico sono ancora chiuse e restano i limiti massimi al prelievo (60 euro al giorno). I pensionati possono accedere al ritiro della pensione ma soltanto in alcune filiali autorizzate all’apertura.
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Le indiscrezioni sulla nuova proposta greca
30 miliardi, un prestito di durata biennale che dovrebbe provenire dal fondo salva-stati Esm. Questa sarebbe l’entità totale che il governo Tsipras starebbe per chiedere all’Europa.
In cambio di quali riforme o tagli? Tra Eurogruppo e Consiglio europeo dovremmo saperne qualcosa. Certo una cosa è sicura: ulteriori 30 miliardi di prestito sono una cifra notevole in presenza di una Grecia che già non ha restituito la rata del Fmi del mese di giugno.
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