Grecia, elezioni in calendario il 25 gennaio dopo che per tre tentativi non si è riusciti ad eleggere il presidente della repubblica. E l’Europa è in fibrillazione…
Grecia: elezioni annunciate per il prossimo 25 gennaio. Fallito il tentativo di eleggere il presidente della repubblica dopo 3 votazioni, lo spettro che tutti temevano si è materializzato: la nazione ellenica sarà chiamata alle urne il prossimo un mese con una durissima campagna elettorale ad attenderci e previsioni future non propriamente rosee.
Perché si vota in Grecia?
In Grecia si è votato nel 2012, solamente 2 anni fa. Il paese ha attraversato una durissima crisi e ha dovuto accettare le radicali misure della troika e del Fondo Monetario Internazionale. Ora si dovrà rivotarenon perché la “grande coalizione” di governo formata dal partito di centrodestra Nuova Democrazia e dai socialisti del Pasok sia andata in crisi.
Ma perché la legislazione prevede che se non si riesce ad eleggerei il presidente della repubblica in massimo tre votazioni (cosa appunto accaduta) si debba sciogliere il parlamento e tornare al voto.
Vedi anche: Grecia, sta tornando l’incubo?
Syriza in testa ai sondaggi
Tutti i sondaggi danno i partiti al governo fortemente penalizzati. Addirittura il Pasok, partito che soltanto 6 anni fa era quasi al 45% dei voti, viaggia intorno ad un mesto 5%. Meglio fa Nuova Democrazia che si attesta nelle ultime rilevazioni intorno al 25%.
In testa i sondaggisti vedono invece il partito di sinistra Syriza guidato da Tzipras a cui viene accreditato un 28,6% di voti.
La Grecia ha un premio di maggioranza di 50 seggi che viene assegnato al primo partito in termini relativi. Questo però non basterà certamente ad arrivare ad una maggioranza e si dovrà costituire nuovamente un governo di coalizione. Ma qui le cose si complicano, dato che Nuova Democrazia e Pasok, per di più senza premio di maggioranza, non arriveranno a poter governare. Come non potrà farlo, da sola Syriza.
E possiamo dunque capire i timori europei di fronte ad una Grecia ingovernabile (ma anche a maggioranza Syriza).
Tzipras promette di ridiscutere gli accordi: e la Borsa crolla
Con una vittoria di Syriza si potrebbe vedere come unica alternativa una riunificazione delle sinistre, comunisti, Dimar (sinistra democratica) e Pasok compresi. Cosa difficile visti i rapporti non certo idilliaci degli ultimi mesi e la partecipazione di Pasok e Dimar alla coalizione con Nuova Democrazia).
Ma anche questo dovesse accadere, il leader di Syriza Tzipras ha promesso di ridiscutere gli accordi con Europa, Fondo Monetario e Troika.
I mercati europei che in situazione già traballante non amano la totale incertezza futura hanno risposto con cali generalizzati. La Borsa di Atene è scesa del 4% dopo aver toccato anche 11 punti percentuali di tracollo. Milano ha perso un punto percentuale. Cali anche a Madrid (-2%), Lisbona (-1,5%), Parigi (- 0,75%) e Francoforte (-0,89%).
Foto: Frangiscoder/Wiki, copy CC BY-SA 3.0.
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