Oggi, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come già annunciato ieri alla stampa, a conclusione delle due giornate di consultazioni con i rispettivi partiti e movimenti, affiderà l’incarico quasi certamente al segretario del Pd Bersani. Si tratterà di un incarico esplorativo, al termine del quale, lo stesso Bersani, dovrà risalire al Colle a riferire.
Napolitano ha ben chiarito che per l’affidamento pieno dell’incarico è necessario che ci siano i numeri e, nella realtà, questi sembra che non ci siano per nessuno. Bersani, comunque, durante l’incontro di ieri col presidente della Repubblica, ha formalmente chiesto l’incarico: “Io sento, e il mio partito sente, di avere una responsabilità da esercitare per fare qualcosa per il Paese. La nostra intenzione è di mettersi al servizio per trovare una soluzione non qualsiasi, un governo che non è di cambiamento porterebbe il Paese a guai peggiori”.
Napolitano, quindi, non può dare l’incarico a un’altra figura, anche se istituzionale perché suonerebbe come uno schiaffo a Bersani e al partito che ha ottenuto la maggioranza dei voti. Di conseguenza, opterà per una terza via che non è quella del mandato pieno ma quella dell’esplorazione alla ricerca dei numeri necessari alla formazione di un governo che possa durare. Quanto, però, con queste forze in equilibrio e l’una contro l’altra armata, non è dato sapere.