Finalmente Mario Monti ha sciolto il mistero sul simbolo che accompagnerà la corsa delle liste che fanno riferimento alla sua ormai famosa agenda, nella campagna elettorale che è appena iniziata. Il simbolo prescelto riporta la dicitura “Scelta civica- con Monti per l’Italia” alla Camera, mentre per l’altro ramo del Parlamento non ci sarà “Scelta civica“.
L’annuncio è stato fatto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel corso di una affollata conferenza stampa tenuta all’Hotel Plaza, con la quale può dirsi infine entrata a pieno regime la macchina organizzativa della coalizione centrista che supporta il Professore, sperando di rivederlo come Premier anche dopo una tornata elettorale che si preannuncia molto complicata, perlomeno a giudicare dai sondaggi circolanti al momento.
Da un punto di vista grafico, il simbolo vede uno sfondo bianco, sul quale è posto un cerchio blu, nella cui parte superiore compare la scritta grigia, divisa tra “Scelta civica” in alto e “con Monti per l’Italia” nella parte inferiore. A fare da elemento di divisione tra le due parti, un nastro stilizzato che riporta i colori della bandiera italiana.
Un simbolo abbastanza austero, che però sembra pienamente in linea con lo stile che caratterizza da sempre il Professore e il quale sembra fatto apposta al fine di richiamare espressamente un civismo posto in aperta antitesi con un sistema dei partiti dai quali lo schieramento filomontiano sembra voler rimarcare con estrema decisione la distanza. Lo stesso Monti ha voluto tra l’altro chiarire la consistenza organizzativa del suo schieramento, ricordando come al Senato sarà presente una lista unica, mentre alla Camera, le forze sociali e politiche che lo supportano in questa tornata elettorale, presenteranno la lista civica, nella quale non saranno presenti esponenti politici, ma solo personalità che siano espressione della società civile, l’Udc guidato da Pierferdinando Casini e Fli, capeggiato da Gianfranco Fini.
Il Professore ha quindi annunciato che in tempi abbastanza rapidi dovranno essere stabiliti ed annunciati i cosiddetti ‘criteri di candidabilita’, cioè le condizioni che dovranno sovrintendere alla scelta di coloro che entreranno a far parte della lista. Mario Monti ha comunque tenuto a precisare che tali criteri, saranno molto più stringenti e severi rispetto a quelli che sono stati oggetto della normativa sulla incandidabilità che è stata da poco approvata dal Parlamento. Criteri i quali saranno molto più rigidi sia per quanto concerne eventuali condanne e pendenze in corso, che per quanto riguarda i conflitti di interesse, il codice deontologico varato dalla commissione Antimafia, e i limiti che sono connessi.
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