Bologna si è svegliata, stamattina, con una notizia di quelle che i bolognesi non avrebbero mai voluto sentire. Maurizio Cevenini, consigliere comunale e regionale del Pd, il personaggio più amato in città, si è suicidato buttandosi dal settimo piano di una delle Torri del palazzo della Regione. E’ stato trovato alle 7 e 50 su una terrazza dell’edificio di viale Aldo Moro. A scoprire il corpo, una guardia giurata. Ha lasciato un biglietto nel suo ufficio, in cui avrebbe scritto: “Pensate a mia moglie e mia figlia”. La città è attonita e sgomenta per un gesto che continua a rimanere incomprensibile. Il quadro della vicenda si è delineato con tutti i dettagli soltanto in serata. Martedì sera Cevenini era stato atteso, invano, ad una festa dei club dei tifosi del Bologna. Un appuntamento che, affezionato com’era alla sua squadra. non avrebbe mai mancato. Doveva condurre una lotteria di beneficienza. “Verso le 21.15, visto che non arrivava, gli organizzatori l’hanno chiamato e ha risposto che sarebbe arrivato in un quarto d’ora. Ma non è mai arrivato e inizia a farsi strada l’ipotesi che potrebbe esserci suicidato già in serata. . La procura, infatti, proprio per ricostruire le ultime ore di vita del ‘Cev’, come lo chiamavano tutti a Bologna, ha disposto il controllo di tutti gli accessi in Regione dalle 18 di martedì sera fino a questa mattina. Ma dal controllo dei badge non risulta che il consigliere sia uscito dal palazzo di sera. In più, una guardia giurata di Viale Aldo Moro avrebbe riferito di aver sentito in serata un grande tonfo ma, chiaramente, non poteva certo ipotizzare quello che poi è stato scoperto. Cevenini aveva 58 anni. E’ stato presidente dell’associazione dei tifosi del Bologna calcio fino al 5 maggio scorso ed era considerato il “sindaco del Dall’Ara” per il suo forte legame con la squadra rossoblù che seguiva praticamente ogni domenica. Era amatissimo dai bolognesi perchè stava in mezzo alla gente, teneva a Bologna e partecipava alla vita cittadina con ritmi da stachanovista, presenziando con gioia ed entusiasmo a tutti gli eventi: dall’arrivo del Presidente Napolitano in città, alla lotteria alla Festa dell’Unità, dove estraeva personalmente i numeri. Da anni volto del Partito democratico, si era candidato alle primarie per le elezioni del 2011 ma poco dopo il lancio della sua candidatura, a inizio ottobre 2010, si era ritirato per un’ ischemia. “E’ il sogno di una vita” che si infrange, aveva dichiarato addolorato. Da allora, riferisce chi lo conosceva, non è più stato lo stesso. «Il “Cev” c’è e ci sarà sempre, continuerà ad essere popolare ed amato da tanti bolognesi. Quello che perdiamo è un sindaco che avrebbe potuto essere eletto prima e meglio di me». Il sindaco di Bologna Virginio Merola, sull’orlo delle lacrime, non ha esitato a riconoscere il giusto tributo a Cevenini, dopo aver incontrato personalmente la famiglia. Poi ha raccontato: “Era un periodo in cui Maurizio sorrideva di un sorriso un po’ spento. Tutti cercavamo di spronarlo a reagire a questa situazione di depressione che l’aveva preso”. Non manca il rimpianto, da parte del primo cittadino, per non aver capito fino in fondo la misura dello sconforto di Cevenini: «Un uomo così amato e così popolare, e una grande solitudine di cui nessuno di noi ha colto il segnale profondo. Siamo tutti molto sconcertati». Merola smentisce che, dietro il gesto del consigliere, si nascondano problemi politici con il Pd: «Non corrisponde a verità. Questa è una cosa che nessuno poteva prevedere». Messaggi di cordoglio continuano ad arrivare da tutto il mondo istituzionale, politico, dei sindacati e delle imprese. In Parlamento, Cevenini è stato salutato con un lungo applauso.
Molto probabilmente i funerali si svolgeranno entro il fine settimana. Forse anche domenica. La famiglia ha chiesto il rito religioso. La camera ardente del “Cev” verrà allestita in Comune ma non nella Sala Rossa, dove da presidente del Consiglio e semplice consigliere ha celebrato più di 3.000 matrimoni, perché di dimensioni insufficienti a contenere le persone che si prevede accorreranno. Per le esequie, «come è accaduto per Dalla, tutta la città insieme farà la sua parte» ha assicurato Merola. Intanto, nei palazzi del potere, si fermano tutte le attività istituzionali in segno di lutto: in Comune, in Provincia e in Regione, dove i gonfaloni saranno listati a lutto.
Vedi anche: Il Cev non c’è più cosa ci mancherà di lui