Algeria, Egitto, oggi anche lo Yemen dove in mattinata, migliaia di persone sono scese in piazza a Sana’a, la capitale, per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdallah Saleh da 32 anni al potere. Lo stimolo della protesta, come per gli altri due paesi, è partito dalla Tunisia.
i primi sintomi c’erano stati già dieci giorni fa quando centinaia di studenti e attivisti yemeniti sono scesi in strada per una marcia partita dall’università della capitale che ha raggiunto l’ambasciata tunisina, urlando «Libertà per la Tunisia, Sana’a vi saluta mille volte». Nello Yemen il presidente Ali Abdallah Saleh è al potere ininterrottamente da 32 anni ed in parlamento si sta discutendo di introdurre un emendamento alla costituzione per renderlo presidente a vita. In Egitto intanto continuano le proteste, ieri ci sono stati altri 2 morti, un manifestante ed un poliziotto ed il totale sale a sei. Anche oggi continuano le proteste e il numero di coloro che protestano, aumenta sempre più. La polizia di Mubarak intanto, ha operato più di mille arresti e lo stesso presidente ha vietato qualsiasi manifestazione. La comunità internazionale è fortemente preoccupata e invita Mubarak a revocare il divieto di manifestazione imposto ieri.
Nel frattempo sta rientrando in Egitto, da Vienna, il principale oppositore di Mubarak, il premio Nobel Ali El Baradei, che molti vedono come possibile candidato al posto dell’attuale presidente egiziano.
27 gennaio 2011
Io dico che un pò era prevedibile