Dopo i primi riscontri, tutti positivi, da parte dei partiti, a Pasqua e ieri cominciavano a affiorare i primi distinguo nei confronti della scelta fatta da Napolitano e i primi malumori nei confronti delle personalità scelte per far parte dei due gruppi di ” 10 saggi“.
Il primo a smarcarsi dal coro di commenti positivi del giorno precedente, è stato Grillo che ha definito i saggi, “i badanti della democrazia” e ha parlato di golpe bianco, a ruota lo ha seguito il Pdl che oltre alle critiche, ha anche posto un ultimatum di 10 giorni, al di là del quale si dovrebbe tornare a votare.
Anche il Pd, comunque, ha detto la sua, esprimendo dei dubbi sul fatto che i due gruppi di saggi, uno per i temi istituzionali, l’altro per i temi economici, possano essere risolutivi.
Troppi timori e troppe accuse che hanno spinto il Quirinale a rispondere con una nota, ieri, nel pomeriggio di Pasquetta, per sottolineare che “timori e sospetti” sono “infondati e artificiosi”.
Che “risulteranno – non appena inizieranno a lavorare – evidenti sia il carattere assolutamente informale e il fine puramente ricognitivo dell’iniziativa assunta dal Presidente della Repubblica sia i limiti temporali, d’altronde ovvi”.
Sulle critiche, invece, piovute sui nomi fatti, ha risposto via twitter, il portavoce del presidente della Repubblica, Cascella: ”Non sono generici ‘saggi’, ma personalita’ scelte con criteri oggettivi per il lavoro gia’ svolto e il ruolo ricoperto”.
Questa mattina, i due gruppi, daranno il via alle attività. Il loro compito sarà scrivere proposte concrete, sui temi più immediati quali: la legge elettorale, le riforme costituzionali, l’emergenza sociale. Tutte proposte da portare in Parlamento che dovranno passare al confronto con partiti e gruppi.