Una storia che ha dell’incredibile quella di una bambina dodicenne di Rapallo, figlia di una donna ecuadoriana e di un albanese che, moderna cenerentola, veniva trattata dai genitori come una schiava. Costretta a servire a tavola, dove però non sedeva assieme ai genitori e ai fratellini. Per lei non c’erano piatti e posate ma una ciotola buttata in un angolo della casa, dove mangiava gli avanzi. Non aveva nessun lettino dove dormire ma una specie di cuccia e quando le cose non andavano per il verso giusto o faceva qualcosa che ai genitori non era gradita, la piccola veniva chiusa sul balcone e costretta a restare lì per ore con addosso soltanto la biancheria intima o il pigiama. E proprio in pigiama e pantofole l’hanno trovata gli agenti del commissariato che sono andati a prelevarla a scuola. ”Fa i capricci, non vuole venire a scuola e non si lascia vestire”, è stata la giustificazione fornita dalla madre alla polizia che l’ha arrestata insieme al padre con l’accusa di sequestro di persona e riduzione in schiavitù.
Una telefonata anonima a Telefono Azzurro, ha fatto partire l’indagine che ha portato a scoprire quest’assurda vicenda, tanto più assurda perché non si capisce il motivo di tanto odio, nei confronti della bambina, da parte soprattutto della madre, che sembra invece trattasse come principi i due figli maschi. La ragazzina è stata adesso affidata ai servizi sociali, mentre ambedue i genitori sono stati chiusi in carcere.
Una telefonata anonima a Telefono Azzurro, ha fatto partire l’indagine che ha portato a scoprire quest’assurda vicenda, tanto più assurda perché non si capisce il motivo di tanto odio, nei confronti della bambina, da parte soprattutto della madre, che sembra invece trattasse come principi i due figli maschi. La ragazzina è stata adesso affidata ai servizi sociali, mentre ambedue i genitori sono stati chiusi in carcere.