In Italia non è conosciuto, ma Emmanuel Macron è una delle figure chiave delle elezioni francesi che si terranno tra aprile e maggio. Ecco chi è il giovane outsider, ex ministro e figura controversa che però piace.
A pochi mesi dalle elezioni presidenziali francesi, che avranno luogo nel periodo compreso tra il 23 aprile ed il 7 maggio 2017 (date del primo e del secondo turno), ci ritroviamo ad analizzare la figura dei candidati alla prestigiosa carica politica transalpina. Tra i numerosi politici in corsa abbiamo deciso di concentrarci in particolare su una figura non troppo conosciuta in Italia, quella di Emmanuel Macron, ex-ministro sotto la presidenza di François Hollande e politico controverso.
In ‘tempi più che sospetti dunque’, abbiamo deciso di analizzare la figura di questo giovane ‘outsider’, che a trentanove anni compiuti da poco (è nato il 21 dicembre 1977 ad Amiens, nel nord della Francia), si ritroverà presto faccia a faccia con gli elettori. In questa sede ci siamo innanzitutto riproposti di tracciare a grandi linee il percorso che lo caratterizza. Dai baluardi della formazione, alle grandi sfide professionali, senza trascurare i momenti chiave degli incarichi politici che ha ricoperto, fino alle caratteristiche del movimento politico che ha fondato recentemente. Un coacervo di riflessioni per stimolare il definirsi di un possibile scenario futuro.
La formazione e l’eredità filosofica di Paul Ricoeur
Emmanuel Macron segue il percorso classico di un brillante allievo indirizzato verso la carriera politica oltre-confine. Gli anni del liceo (presso l’istituto La Providence di Amiens) sono marchiati a fuoco dall’incontro con Brigitte Trogneux, che diventerà sua moglie nel 2007. Una relazione significativa di cui si è troppo parlato sulla stampa, e che forse rappresenta una delle poche ragioni che minano la lucida corazza mediatica del candidato, che non ha esitato a manifestare in pubblico una certa insofferenza alla grande attenzione suscitata della sua vita privata.
Diplomato a Science-Po nel 1999, e all’Ena nella promozione 2002-2004, Macron ha anche un insospettabile ‘passato filosofico’ alle spalle. Se i baluardi della sua formazione affondano nella tradizione filosofica francese del XX° secolo, il giovane politico si è nutrito del pensiero federatore di Paul Ricoeur , incontrato all’università Paris X – Nanterre.
L’esperienza professionale del ‘Mozart della finanza’
Ispettore della finanze prima, banchiere d’affari presso Rothschild & Cie poi, Macron seduce e vende, guadagnandosi l’appellativo lusingante di ‘Mozart della finanza’ e suscitando una serie di riflessioni inquiete che riconducibili al titolo del libro di François-Xavier Bourmaud .
Una notorietà che si affina, fino al decisivo salto.
L’esperienza politica: breve, ma intensa
Ad oggi la parabola politica di Macron può essere facilmente definita breve, ma intensa. Militante del partito socialista, a trent’anni tondi tondi è nominato relatore della “Commissione per la liberazione della crescita” guidata dall’economista Jacques Attali e sostenuta dall’allora presidente Nicolas Sarkozy. Un volano straordinario per la sua carriera e passerella privilegiata fino a François Hollande, che lo vorrà al suo fianco come incaricato del polo economia e finanze alla presidenza della Repubblica di dal 2012 al 2014. Il passo verso la poltrona del Ministero dell’Economia, dell’Industria e del Digitale nel Governo Valls II, è breve. Un ruolo che ha ricoperto dal 26 agosto 2014 fino al 30 agosto 2016, data alla quale si è dimesso per preparare la candidatura indipendente alle elezioni presidenziali francesi del 2017, annunciata pubblicamente il 16 novembre 2016.
Accanito sostenitore di una rivoluzione democratica profonda, firma la legge per la crescita, l’attività e l’uguaglianza delle opportunità economiche, anche detta Legge Macron, che introduce una serie di importanti modifiche riguardanti il lavoro domenicale, le professioni regolamentate, i trasporti e le patenti, con un’apertura del mercato dei bus internazionali, ed evidenti ricadute sulla vita delle imprese e dei lavoratori. Legge che sarà adottata il 10 luglio 2015 con una spinta del governo in virtù dell’articolo 49 linea 3 della Costituzione Repubblicana e promulgata il 6 agosto 2015, e che sarà (nel bene e nel male), uno dei punti chiave del suo curriculum politico.
En Marche e la mitologia di un giovane politico
Accusato da innumerevoli mormorii di tradimento, Macron ha saltato ‘la diga delle primarie della sinistra’ e si presenta alle elezioni sotto un’etichetta propria, potenzialmente assemblatrice e apparentemente slegata dalle tradizionale logica bipartisan. La sua candidatura si configura come presentazione di En marche, un movimento che suona come uno slogan di campagna elettorale e che si configura nei suoi intenti costitutivi come ‘una coalizione di buone volontà’.
Un movimento che si avvale di un sito-vetrina che, oltre le evidenti rielaborazioni ricollegabili una certa ‘tendenza comunicativa’ attuale, veicola il suo messaggio politico, attraverso una ‘fin troppo evidente’ semplicità, costruita a tavolino, soppesata e pregna, che risente dell’influenza del suo trascorso filosofico. Uno stile che naturalmente si riverbera sugli account Facebook, Twitter e Instagram del movimento.
Un personaggio che divide e stimola la riflessione
Inafferrabile e a tratti inquietante, Macron è un fertile argomento di riflessione per autori che gli dedicano interessanti speculazioni letterarie. E se già nel 2015 il giornalista Marc Endeweld lo definisce “L’Ambiguo Monsieur Macron” , l’anno successivo gli economisti Thomas Porcher et Frédéric Farah, costruiscono un décryptage tecnico che sotto la definizione di “Introduction inquiète à la macron-économie” , la dice lunga.
Révolution: un libro che è tutto un programma
Ma anche Macron prende in mano la penna e la sua risposta assume i contorni di una “Révolution” , titolo che è tutto un programma e che si accompagna al significativo sottotitolo “C’est notre combat pour la France” (la nostra battaglia per la Francia). Un testo pubblicato solo qualche settimana fa e che è già in testa alle classifiche delle vendite in Francia.
Un libro programmatico (è proprio il caso di dirlo) e dal titolo altisonante, che snocciola le proposte di colui che si posiziona come un candidato alternativo.
“Dobbiamo agire perché la soluzione è già in noi, e non in una lista di proposizioni che non saranno attuate.”
(libera traduzione tratta dall’introduzione al testo)
Che sia solo una meteora?
Se una parte dei media francesi esalta l’ambizione e il dinamismo di Macron, un’altra fetta non esita a soffermarsi sul suo percorso-lampo, sottolineando l’evidente rischio che la sua parabola ascendente si trasformi nella traiettoria, tanto luminosa quanto effimera, di una stella cadente.
Secondo i numerosi e accaniti sostenitori del politico rampante, gli ingredienti del presunto rinnovamento ci son proprio tutti, è la ricetta che in certi punti pecca di realismo.
A decretare – o meno – un eventuale successo, ci penseranno presto i cittadini francesi alle urne. In ogni caso la candidatura di Macron potrebbe seriamente sbilanciare la bilancia partitica e sottrarre voti alla destra, ma soprattutto ad una sinistra decisamente allo sbando. Uno scenario piuttosto inquietante se si tiene conto dell’ombra estremista che aleggia sul paese.
Note e riferimenti
Science-Po = Institut d’Études Politiques di Parigi.
Ena = Ecole nationale d’administration di Parigi.
Incontro con Paul Ricoeur = secondo quanto riportato sul magazine l’express, Myriam Revault d’Allonnes, membro del consiglio scientifico del Fonds Ricoeur, avrebbe affermato il ruolo di assistente editoriale esercitato da Emmanuel Macron in merito all’opera “La Mémoire, l’histoire, l’oubli” (Seuil, 2000).
François-Xavier Bourmaud, “Emmanuel Macron : le banquier qui voulait être roi”, L’Archipel, 2016.
Marc Endeweld, “L’Ambigu Monsieur Macron”, Flammarion, 2015.
Thomas Porcher et Frédéric Farah, “Introduction inquiète à la macron-économie”, Les Petits matins, octobre 2016.
“Révolution” Emmanuel Macron, Editions XO 2016.
“Macron, la stratégie du météore”, documentario trasmesso il 21 novembre 2016 dal canale France 3.