Il Senatur non risparmia bordate all’ex-alleato e lasciando l’aula, a pochi passi dal Cavaliere, tuona: “Berlusconi in questo momento ha paura, e’ una mezza cartuccia. C’e’ tutto il paese che vuole strozzare Monti e Berlusconi ha paura di mandarlo via”. E aggiunge: “Non ho sentito Berlusconi, che lo sento a fare…”. Quanto alle possibili ripercussioni di una sentenza negativa per il Cavaliere nel processo Mills, Bossi non ha dubbi: “Berlusconi non e’ stato abbastanza furbo da chiedere una buona uscita quando ha lasciato il governo”. Per chiudere con un nuovo aut aut: “O cade il governo Monti oppure cade la Lombardia”. Poi chiosa dando anche del poco furbo all’ex-premier perché non ha contrattato prima di lasciare palazzo Chigi un salvacondotto per i suoi processi.
E se il Cavaliere tenta di gettare acqua sul fuoco (“Sono sereno, l’alleanza con la Lega regge. Al momento opportuno il centrodestra sarà compatto”), ci pensa il segretario Angelino Alfano a replicare per le rime a Bossi: “Non accettiamo ultimatum ne provocazioni e non le facciamo. Ma proprio perché noi non lanciamo ultimatum nemmeno siamo disposti ad accettarne”. Anche se poi, sullo stato dei rapporti con il Carroccio, Alfano tranquillizza: “L’alleanza con la Lega, sebbene sconti delle difficoltà, non è archiviata”.
Poco più in là, quasi contemporaneamente alle dichiarazioni di fuoco di Bossi, Berlusconi torna a blindare Monti: “In questo momento chi ha senso di responsabilità e ha dato il sostegno al governo Monti non può tirarsi indietro”. Anzi, per il Cavaliere al momento “il governo sta operando con grande prudenza ed è difficile avanzare critiche fondate”. Insomma, per l’ex premier “le ragioni della nascita del governo Monti sussistono ancora”.
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