Dopo 232 anni di onorato servizio, le vecchie lampadine vanno in pensione. Al via la prima fase dell’Ue per l’efficienza energetica e la tutela ambientale
(25 ottobre 2009) – Dovete acquistare una lampadina da 100 watt o una smerigliata? Spiacenti da questo mese potreste non trovarle nei supermercati o nei negozi di materiale elettrico. E’ la conseguenza di quanto stabiliscono due regolamenti della Commissione Europea, dopo un attento studio da parte degli Stati membri e della commissione ENVI (Ambiente, Sanità e Sicurezza Alimentare) del Parlamento europeo, volto a rendere efficace ed efficiente la politica energetica a tutela dell’ambiente. Concretamente le vecchie lampadine verranno sostituite da quelle fluorescenti ed alogene. Secondo le previsioni degli esperti, dal 2012 l’Europa dirà definitivamente addio alle lampadine tradizionali.
Lampadine addio – Abbandonare i vecchi “bulbi” permetterà ai cittadini europei di economizzare circa quaranta terawatt (TWh) l’ora, che corrispondono alla consumazione di undici milioni di famiglie europee o all’equivalente della produzione annuale di dieci centrali elettriche di 500 megawatt
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Le nuove lampadine costano mediamente 5 euro ma assicurano un risparmio dell’80% di elettricità e una durata da 8 a 15 volte superiore alle tradizionali. Tradotto in euro il risparmio in bolletta ammonta dai 50 ai 160 euro l’anno a famiglia, una cifra non eccezionale ma, che moltiplicata per tutte le famiglie europee, dà come risultato un risparmio dai 5 ai 10 miliardi di euro l’anno. Soldi che potranno essere reinvestiti in nuovi progetti. A beneficiarne non saranno solo le nostre tasche ma anche i nostri polmoni, si stima entro il 2020 una diminuzione di anidride carbonica immessa nell’aria, di circa 32 milioni di tonnellate l’anno. I fabbricanti possono dormire sonni tranquilli, i regolamenti tengono conto del tempo necessario per adattare la produzione alle nuove norme. Le famiglie potranno scegliere se utilizzare le lampadine fluorescenti compatte a lunga durata (che assicurano il risparmio più elevato) o le lampadine incandescenti efficienti (le cosiddette alogene) che offrono un’ottima illuminazione ma un risparmio leggermente più basso, intorno al 25%-50%. Se vi occorrono maggiori chiarimenti, basta leggere l’etichetta, infatti come per gli elettrodomestici, anche le lampadine sono classificate in base al risparmio: le lampadine a fluorescenza appartengono alle classi A e B, mentre quelle alogene alle classi B, C e D. Le lampadine ad incandescenza appartengono alle ultime classi D, E, F, e G.
La seconda fase dei regolamenti prevede la cessazione della vendita delle lampadine da 75 watt da settembre 2010, le lampadine da 60 watt non saranno più disponibili da settembre 2011 e nel 2012 toccherà a tutte le altre categorie. Stesso discorso per gli uffici, le industrie, la pubblica amministrazione, e così via, ad esclusione di specifici settori di utilizzo come le lampadine da frigo, da freezer, da forno e quelle utilizzate in neonatologia e nelle incubatrici da allevamenti. Se la sostituzione avvenisse a livello mondiale sarebbero 46 i miliardi di euro risparmiati e 239 le tonnellate di anidride carbonica non immesse nell’aria, 685 i milioni di barili di petrolio non utilizzati per produrre energia. Sono numeri impressionanti ma con un po’ di buonsenso ce la possiamo fare. Un ringraziamento a Thomas Edison e Joseph Wilson Swan che 232 anni fa diedero alla luce, è proprio il caso di dirlo, la prima lampadina ad incandescenza alla quale non resta che augurarle una meritata pensione.
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