A cura di AIVPA Associazione Italiana Veterinari Piccoli Animali
Nonostante la si conosca da oltre cento anni e vengono applicate adeguate misure preventive, questa malattia, trasmissibile all’uomo ed in grado di procurare la morte di chi la contrae, si ripresenta sempre in maniera insidiosa, preoccupante. Sto parlando della rabbia, una malattia infettiva di origine virale, che è ricomparsa sul territorio italiano e, quasi a macchia d’olio, si sta espandendo sempre più
Â
Lo scorso 10 ottobre, nel territorio dl comune di Resia, Alto Friuli, è stato segnalato un caso di rabbia silvestre in una volpe che ha morso un uomo agli arti inferiori. L’episodio è probabilmente da collegare ala situazione epidemica delle vicine Slovenia e Croazia.
L’evoluzione della situazione epidemiologica ha determinato l’attuazione di misure drastiche. E così i cani, i gatti e i furetti al seguito di persone dirette, anche temporaneamente, nel territorio delle province di Trieste, Udine, Pordenone, Belluno e di altri territori della Regione Veneto e delle province autonome di Trento e Bolzano, devono essere sottoposti a vaccinazione antirabbica precontagio almeno 21 giorni prima dell’arrivo nelle province sopraccitate, o se già vaccinati questa deve essere stata effettuata non oltre 11 mesi prima. I cani di proprietà di persone residenti nei territori in oggetto devono essere sottoposti a vaccinazione antirabbica. Sussiste inoltre il divieto di caccia con il cane nelle aree oggetto di vaccinazione, nonché della circolazione dei cani. Quindi non solo cacciatori, ma anche le persone che a scopo ludico si addentrino con il cane in zone agro-silvo-pastorali. Ciò è reso necessario sia per impedire il contatto tra cani e volpi, sia per evitare la dispersione delle volpi indotta dalla presenza dei cani. Chiaramente in queste aree sarà intensificata la lotta al randagismo. 
La vaccinazione antirabbica è in grado di indurre una risposta immunitaria protettiva a seguito di una sola somministrazione, ed i vaccini inattivati attualmente disponibili sono sicuri ed efficaci anche nei gatti.E’ necessario vaccinare tutti i gatti che, per il loro stile di vita, vivono all’aperto sfuggendo al controllo del proprietario, in quanto a maggior rischio di venire a contatto con animali selvatici rabidi. 
La rabbia si trasmette tramite la morsicatura e la lambitura, da parte di animali infetti (in certe aree geografiche anche i pipistrelli possono fungere da vettori della malattia) e, per l’azione del virus sul sistema nervoso centrale e periferico, determina l’insorgenza di alterazioni neurologiche e comportamentali. La rabbia di caratteristico fa cambiare il modo di comportarsi degli animali e così gli animali selvatici, che per natura rifuggono l’uomo, diventano apparentemente più mansueti e cercano il contatto, viceversa gli animali che prima hanno sempre manifestato una indole docile diventano aggressivi nei confronti dell’uomo. 
Pertanto, se quest’anno decidete di andare nelle aree sopra citate e portate con voi il cane, ricordatevi di vaccinarlo in anticipo e di tenerlo sempre sotto controllo. A volte nei boschi si fanno brutti incontri!
Presidente AIVPA