A cura di AIVPA Associazione Italiana Veterinari Piccoli Animali
Le patologia cardiaca più frequente nel gatto è rappresentata dalla miocardiopatia ipertrofica, caratterizzata da un ispessimento di grado variabile delle pareti del ventricolo sinistro.
Le manifestazioni cliniche possono non rendersi evidenti anche per lunghi periodi; a volte è possibile percepire un soffio cardiaco. La malattia colpisce prevalentemente alcune razze quali il Maine Coon, Ragdoll, Persiani ed in genere gatti a pelo lungo. In particolare, nei Maine Coon e nei Ragdoll è stata identificata una mutazione genetica responsabile della trasmissione della malattia. Sarà fondamentale, su animali appartenenti a queste razze, eseguire un test genetico oltre ad esami ecocardiografici periodici.
I gatti possono essere asintomatici e l’unico rilievo può essere riscontrato dal medico veterinario tramite l’esame ecocardiografico. Possono però comparire sintomi subdoli della malattia come tachicardia e tachipnea se l’animale è sottoposto a forte stress.
All’insorgenza della sintomatologia, il versamento pleurico e l’edema polmonare sono causa di difficoltà respiratorie, mentre la paralisi degli arti posteriori e dolore iperacuto possono essere presenti e imputabili ad un episodio di tromboembolismo delle arterie iliache.
Occorre inoltre ricordare che l’ispessimento delle pareti del cuore può essere secondario ad altre condizioni quali l’ipertiroidismo e l’ipertensione, che devono quindi essere escluse o confermate e quindi trattate.
Christine Castellitto
Presidente CARDIEC
4 aprile 2011
Non conoscevo questa patologia.. ho un gatto d’angora, quindi a pelo lungo.. farò attenzione a lui.
Queste sono pubblicazioni importantissime che devono sensibilizzare tutti.
Poveri piccoli mici… 🙁