Il ruolo della donna nella società e nella famiglia italiana si è modificato in modo considerevole nel corso dell’ultimo secolo. Non più relegate ad una realtà domestica, molte donne sono diventate stimate professioniste, tanto quanto gli uomini. All’interno della coppia, questa evoluzione ha determinato un cambiamento degli equilibri. Se un tempo l’uomo era quello che doveva pensare al mantenimento della famiglia, mentre la donna si occupava della casa e dei figli, al giorno d’oggi con la modifica del ruolo della donna, l’uomo è naturalmente chiamato a partecipare agli aspetti di gestione della vita domestica.
In realtà , da un recente rapporto Istat (8 Marzo: Giovani donne in cifre, 2011) la realtà appare ben diversa. Dalla ricerca emerge che la divisione dei ruoli uomo/donna è ancora molto accentuata nelle famiglie italiane. Tale divisione tocca anche un aspetto educativo, poichè la differenza non riguarda solamente i coniugi, ma anche i membri più giovani della famiglia. Le ragazze coinvolte nelle faccende domestiche sono infatti il doppio rispetto ai ragazzi: di sicuro non una buona premessa per la parità .
Se da un lato la ricerca evidenzia che esiste ancora una certa disparità a sfavore delle donne, non mancano però i casi in cui è l’uomo a farsi carico della gestione della casa nel suo complesso. Il numero dei “casalinghi” è in costante aumento, al punto che è nata persino un’associazione dedicata, l’AsUc (Associazione Uomini Casalinghi). Secondo i dati Inail i casalinghi in Italia sono circa 22.600, numero ben poco rilevante rispetto a quello femminile, ma dato considerevole se si pensa all’aspetto fortemente tradizionalista dell’Italia. Inoltre, nonostante la disparità sia tuttora molto marcata, si nota un certo progresso in linea generale: se negli anni Novanta l’80,4% del lavoro familiare veniva svolto dalle donne, ora la quota si ferma al 71,5%.
La strada per una ripartizione equalitaria delle faccende domestiche è ancora lunga. La responsabilità non risiede unicamente nella volontà degli uomini, ma anche nell’attitudine delle donne. Accettare passivamente di dover gestire tutti gli aspetti di casa, non aiuta a migliorare la situazione, come nemmeno il fatto di educare i figli al medesimo atteggiamento.
Dal punto di vista maschile, la partecipazione ai lavori di casa dovrebbe essere considerata come una componente naturale delle attività quotidiane. Da un impegno in tal senso, possono derivare molteplici vantaggi:
• Più i maschi si impegnano nelle faccende domestiche, più la vita sessuale di coppia ne risente positivamente: questo è ciò che sostiene Joshua Coleman, uno psicologo dell’università Riverside (California), come risultato di uno studio condotto dal Council on Contemporary Families, un’associazione americana di ricerca sui comportamenti delle famiglie statunitensi. Il punto della sua tesi è che quando gli uomini partecipano abitualmente ai lavoro domestici, migliora la percezione delle loro partner su eguaglianza nella coppia e soddisfazione matrimoniale, portando ad una maggiore armonia, che si ripercuote positivamente sulla vita sessuale, sia in termini qualitativi che quantitativi.
• Gli esperti sostengono che le donne sono più attratte dagli uomini incline ad aiutare nelle faccende domestiche e a partecipare attivamente alla cura dei figli. Uno studio condotto su 13.500 uomini e donne tra i 20 e i 45 anni in 13 diversi Stati ha rivelato che esiste una correlazione tra l’egualitarismo tra le mura domestiche e il numero di cittadini sposati o conviventi. Nei paesi in cui la disguaglianza è maggiore le donne sole sono più numerose, perchè meno propense ad avviare una convivenza. Nonostante gli uomini continuino ad apprezzare di più l’idea della padrona di casa, in genere la donna cerca uomo che la consideri sul suo medesimo livello in tutti gli aspetti.
L’aiuto da parte degli uomini nelle faccende domestiche diminuisce la probabilità di divorzio: una ricerca condotta dalla London School of Economics su 3500 coppie britanniche ha evidenziato una forte correlazione tra l’impegno degli uomini nei lavori di casa e la solidità dell’unione, soprattutto nel caso di donne lavoratrici.
Dalle molteplici ricerche sull’argomento, emergono numerosi punti a favore di un maggior coinvolgimento degli uomini nelle faccende domestiche. A prescindere dai numeri, basta una buona dose di buon senso per capire che è la cosa giusta da fare!
di Redazione
18 aprile 2011
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Mio marito che p di vecchia generazione non ha mai aiutato granchè in casa, ma con mio figlio è stato diverso, fin da piccolo l’ho abituato a dare una mano in casa proprio come faceva la sorella!
Gli uomini italiani e le faccende domestiche… altro che sfida è proprio una causa persa!!! 😆
Io credo che sia normale in una coppia una gestione, se non del tutto equa, almeno condivisa della casa e della famiglia!