L’iniziativa per la Giornata internazionale senza sacchetti di plastica
(25 ottobre 2009) – I sacchetti di plastica sono compagni inseparabili delle nostre visite al supermercato. Sono compagni scomodi, però: difficili da smaltire, altamente inquinanti anche se smaltiti correttamente, e spesso si ritrovano abbandonati nell’ambiente. Per limitare i danni che provocano, diversi comuni italiani hanno deciso di metterli al bando, e per far capire a tutti che si può fare a meno di loro hanno proclamato per il 13 settembre una Giornata internazionale senza sacchetti di plastica. Tra i Comuni Virtuosi (questo il nome dell’associazione che li riunisce), ci sono Trento, Pesaro, Sassari, Parma e Cesena.
La giornata ha come obiettivo l’introduzione di materiali alternativi, più facilmente biodegradabili. Le soluzioni proposte prevedono il cotone, la juta e la carta: basterebbe soltanto un poco di buona volontà per cambiare le nostre abitudini, perché adesso siamo abituati a farci dare il sacchetto alle casse, ma sarebbe molto più rispettoso dell’ambiente portarsi da casa i sacchetti giusti. I comuni virtuosi hanno organizzato la campagna in collaborazione con un’associazione no profit inglese, la Marine Conservation Society che, come lascia intuire il nome, si batte per la salvaguardia dell’ecosistema marino. Molti sacchetti di plastica, infatti, finiscono in mare e provocano disastri nella fauna.
Ogni anno, come si legge sul manifesto che pubblicizza l’iniziativa (purtroppo sono pochissimi i media che ne parlano), circa centomila animali, marini e terrestri, muoiono a causa dei sacchetti. La Giornata, che è stata denominata “Porta la sporta”, è in piena coerenza con la direttiva europea secondo cui i sacchetti di plastica dovranno essere sostituiti entro la fine del 2010. In Italia il passaggio a materiali alternativi sarà più graduale: il nostro Paese, infatti, ha ottenuto la proroga di un anno.