Margherita Acquaderni è una appassionata pilota di volo a vela: partecipa alle gare, non limitandosi a quelle femminili, la sua passione sta diventando contagiosa in un paese dove le donne che volano sono ancora troppo poche. Intervista
Margherita Acquaderni è un personaggio davvero molto affascinante. É una sportiva vincente, ha vinto gare di volo a vela e la sua passione è motore di una disciplina che in Italia si scontra con luoghi comuni e percezioni sbagliate.
Donne e volo a vela
Margherita Acquaderni ha al suo attivo diversi record femminili italiani e continentali ed è medaglia al valore di bronzo del CONI. Non sono molte. La sua l’ha conquistata di diritto in un settore estremamente competitivo dove tutto per le donne è ancora più complicato. Eppure… “Eppure parliamo di una disciplina dove davvero non c’è differenza tra uomo e donna. La prestazione di una donna vale quanto quella dell’uomo in termini di resa fisica, capacità e preparazione. Le donne sanno volare tanto quanto gli uomini: eppure fatichiamo molto a ritagliarci il nostro spazio”.
Oggi le donne che praticano il volo a vela in Italia sono una cinquantina: una nicchia minuscola in una nicchia tra le più piccole dello sport italiano. Ma all’estero non è così: “Quando si gareggia fuori dai confini nazionali ti rendi conto di quanto nel nostro paese ci sia ancora da fare. Polonia, Ungheria, Germania, Inghilterra, dobbiamo imparare molto. É una soddisfazione vedere quanto all’estero gli uomini siano la cornice e le donne le vere fuoriclasse. Il mondo del volo resta ancora molto maschile nonostante l’Aeronautica sia aperta alle donne da anni. E non è una questione di essere femministe: le differenze sono evidenti e in qualche caso anche necessarie. Qui si tratta solo di oggettività”.
Chi era Adele Orsi
Margherita Acquaderni dirige l’Aeroporto di Calcinate, un piccolo e organizzatissimo angolo di paradiso del volo a poca distanza dal Lago di Varese. L’aeroporto è dedicato a una grande donna, Adele Orsi Mazzucchelli che lo fondò sessant’anni fa: una donna straordinaria. Sposò Giorgio Orsi, uno dei suoi grandi avversari. Fece collezione di titoli e record mondiali. Un esempio: “Oggi le donne che volano sono poche, ancora troppo poche – spiega Margherita – facciamo ancora molta fatica a spiegare che si tratta di uno sport sano, accessibile, non così costoso come si creda, capace di insegnare tantissimo su se stessi e su quello che si è in grado di fare. La nostra soddisfazione in questo momento è che tra i nostri brevetti ci siano anche quelli di giovanissime di 15 e 17 anni. Ma è faticoso, ed è raro”.
Identikit di chi vola
L’aeroclub che Margherita Acquaderni dirige conta circa 250 di iscritti, età media intorno ai 45 anni: “Stiamo lavorando da tempo per abbassare il limite d’età e avvicinare quante più donne possibili al volo a vela. Il nostro aeroporto è aperto a tutti, a chiunque sia curioso e voglia fare una esperienza diversa dal solito, sicuramente unica nel suo genere. Oggi si parla molto di avviamento allo sport, di formazione dei giovani in chiave sportiva: il volo a vela è uno sport, iscritto al CONI anche se raccoglie poco spazio sui media la scuola italiana è straordinaria e merita grande rispetto. Molto lentamente stiamo cercando di sgretolare luoghi comuni e stereotipi. Continueremo a farlo. La burocrazia è sicuramente un enorme problema: tempo fa avevamo visto un aliante basico che consentiva ai ragazzini di provare l’emozione di percepire l’effetto di avere le ali faxendo una strisciata da terra e sollevandosi di pochi centimetri. Un volo di pochissimi metri a pochi centimetri di altezza. Tutto molto sicuro. Ne avevo acquistato uno per portarlo in Italia ma al momento di metterli in uso le norme sono state troppe. E abbiamo rinunciato”.
…e invece all’estero
Un po’ di invidia per quanto accade in altri paesi: “Chiacchierando con alcune colleghe francesi prima di una grande gara internazionale mi sono limitata a chiedere loro quando avrebbero spedito i loro alianti. Mi hanno risposto che non lo sapevano e che le organizzazioni sportive avrebbero provveduto a farlo a loro spese. Qui da noi organizziamo tutto da soli e le poche sovvenzioni che riceviamo non servono certo a coprire le spese che dobbiamo sostenere. Ma andiamo avanti: la passione è troppa. E quello che ci dicono i ragazzi che riusciamo a portare in cielo ci ripaga di tutto”.
L’Aeroporto Adele Orsi è aperto tutti i giorni dal mercoledì alla domenica: per scoprire che volare si può, è economico, ed è davvero liberatorio come si dice, e spesso non si riesce a spiegare.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.