Caratterizzata da una corrente d’aria che la percorre, la Grotta del vento offre al visitatore uno spettacolo naturale di rara bellezza
Sita nella natura incontaminata delle montagne toscane della Garfagnana, in provincia di Lucca, la Grotta del Vento deriva il suo nome da una corrente d’aria che la percorre. Il vento che la caratterizza è reso possibile dalla posizione dei due accessi di cui la grotta è dotata naturalmente.
Il primo accesso, percorribile (ingresso turistico), è posto a 627 metri sul livello del mare, l’altro, impraticabile, è a circa 1400 metri di quota; la temperatura interna della grotta è costante ed è di circa +10,7°. Il vento varia la sua direzione e l’intensità in base alla temperatura esterna.
Le prime notizie della Grotta del Vento risalgono al 1600, quando in questo luogo si conosceva solamente una corrente d’aria che, soprattutto in estate, usciva da una stretta fessura. Gli abitanti del posto pensarono bene di costruire in prossimità di questa fessura una capanna usata per tenere in fresco gli alimenti, capanna che fu utilizzata fino agli albori della II guerra mondiale.
Il primo approccio per conoscere la natura del vento fu compiuto da una bambina di appena cinque anni di età, che incoraggiata da altri ragazzini più grandi, verso la fine del 1800 entrò nella buca e la percorse per circa cinque–sei metri.
La prima vera e propria esplorazione risale però al 1932 quando alcuni speleologi di Firenze avanzarono al suo interno per circa 70 metri e si arrestarono innanzi a un sifone colmo d’acqua, punto in cui la galleria si immergeva totalmente.
Solo nel 1961 un gruppo di speleologi di Bologna si interessò nuovamente alla Grotta del Vento e, grazie alle condizioni climatiche favorevoli, trovano il sifone asciutto, si addentrarono quindi all’interno della grotta per circa 600 metri.
La spedizione decisiva ai fini della valorizzazione turistica fu quella compiuta dal Gruppo Speleologico Lucchese nel 1964, che esplorò 1110 metri di gallerie.
Ad oggi la grotta è conosciuta per oltre quattro chilometri, ma rimangono da esplorare ancora almeno 30 diramazioni.
Al suo interno si possono ammirare stalattiti, stalagmiti, drappeggi, colate, che nel corso dei millenni hanno raggiunto forme e colori impressionanti.
La stalattite ha generalmente una forma cilindrica o di cono allungato, ma se il suo percorso verticale è cambiato o dalla pendenza della roccia o da correnti d’aria presenti nella grotta, la stalattite può assumere forme bizzarre che in questo caso vengono definite “Drappeggi”.
La stessa goccia d’Acqua che dall’alto forma la stalattite, quando si stacca, dal basso forma la stalagmite.
Quando poi stalattite e stalagmite si congiungono si ha la formazione di una colonna.
La forma iniziale di una stalattite, si chiama “Cannula”, si presenta come un tubicino semitrasparente attraverso cui passano le gocce d’acqua. Se dalla volta se ne presenta tante, dal basso si ha la sensazione di una cascata di spaghetti definiti anche “capelli d’angelo”.