Braccialetti rossi parla di giovani malati di cancro e in Italia è la serie di maggiore successo dell’anno. E infatti si parla già di una seconda stagione. L’originale è una serie catalana, a sua volta tratta da un libro. Anche gli americani stanno lavorando a un adattamento.
“Braccialetti rossi” è il titolo del romanzo di Albert Espinosa nel quale l’autore racconta la sua esperienza di giovane malato di cancro. A 13 anni gli è stata asportata una gamba, in seguito – a causa delle metastasi – un polmone e poi, a 18 anni, anche il fegato. In pratica ha trascorso gran parte della sua vita negli ospedali. Un’esperienza terribile. Eppure, non solo è guarito, ma è anche riuscito a trasformare questa esperienza negativa in un’esperienza di gioia e condivisone con gli altri. Una vera e propria lezione di vita. Oggi ha 40 anni ed è molto felice del successo – soprattutto tra i giovani – della serie tv tratta dal libro, in Italia in onda su Rai 1. In Spagna si chiama Polseres vermelles, e presto – visto l’interessamento di Steven Spielberg – ci sarà anche una versione americana. I braccialetti del titolo sono quelli ricevuti durante le varie operazioni, che il protagonista regala ai suoi amici ricoverati in ospedale. I personaggi sono tutti molto credibili e ci si appassiona molto velocemente alle loro vicende. A raccontare la storia è un ragazzo in coma: non può parlare, ma sono i suoi pensieri ad accompagnare lo spettatore nelle vicende che hanno conquistato il grande pubblico. In “Braccialetti rossi” non c’è facile retorica, ma un semplice messaggio di ottimismo e vitalità, diretto non solo a chi vive l’esperienza terribile del cancro, ma a tutti quelli che si trovano alle prese con le difficoltà della vita.
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