Si prevede che l’influenza di dicembre colpirà dai 4 ai 6 milioni di persone. La campagna di vaccinazione è fondamentale. Ma quali sono i primi sintomi? E come curarla? Ecco i consigli del virologo Fabrizio Pregliasco
Di influenza se ne parla ogni autunno, quest’anno ancora di più visto i problemi che si sono avuti con i vaccini. Prima erano stato ritirati per via precauzionale, da qualche giorno sono tornati sul mercato, con tutte le garanzie sulla loro sicurezza da parte dell’Aifa (Agenzia Italiana del farmaco). L’influenza ogni anno causa di malattie gravi e decessi in particolare nei bambini e negli anziani, è quindi fondamentale che la campagna di vaccinazione proceda con efficacia ed abbia la piena fiducia da parte della popolazione.
Pregliasco: ” L’influenza vera arriverà a dicembre “
Il virus quest’anno metterà a letto da 4 ai 6 milioni di persone, secondo le previsione degli esperti. «Sarà caratterizzata da tre virus – spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche a Milano – Avremo ancora il virus H1N1, quello dell’influenza A del 2009, che però ha perso gran parte della sua carica aggressiva, più una variante del virus H3N2 e una del virus B Winsconsin, entrambi diversi rispetto degli anni passati e quindi potenzialmente più aggressivi».L’influenza tenderà a manifestarsi soprattutto dalla seconda metà di dicembre e nelle prima settimane del 2013.
Quali sintomi?
«Sono tre principalmente: febbre alta superiore ai 38 gradi,dolori muscolari e articolari, e la presenza di almeno un sintomo respiratorio,come mal di gola, tosse secca e raffreddore», continua Pregliasco. «Se non è presente anche uno di questi sintomi, non si tratta di influenza, ma di un virus parainfluenzale. L’intensità dell’influenza dipenderà molto dalle temperature, più ci sarà freddo maggiore sarà l’aggressività del virus perché il freddo abbassa le nostre difese sanitarie».
E’ il momento del vaccino
La campagna delle vaccinazione è già partita a metà ottobre e continuerà fino a metà dicembre. Il vaccino è raccomandato per le categorie a rischio, come gli over 65, le persone con malattie croniche o debilitanti, i bambini e tutte quelle categorie di persone che vivono a stretto contatto con le persone a rischio, vedi medici, personale paramedico e di assistenza. In questi casi, escluso per i bambini, il vaccino è dispensato dal Sistema sanitario. La sua protezione dura fino ad otto mesi, ma non difende dal rischio di virus parainfluenzali.
Consigli pratici
La prevenzione più semplice è quella di attuare una serie di regole comportamentali. «La prima è quella di lavarsi spesso le mani – continua Pregliasco – poi evitare i luoghi chiusi ed affollati. Il virus si diffonde attraverso le goccioline di saliva e può colpire fino a un metro di distanza con un semplice colpo di tosse o starnuto.Un occhio di riguardo anche per gli sbalzi termici: non bisogna passare dal caldo al freddo o viceversa senza un’adeguata protezione. Occorre anche seguire un’alimentazione corretta, ricca di frutta e verdura, senza esagerare con cibi raffinati. Infine è bene garantire il giusto ricambio dell’aria in casa perché il ristagno favorisce l’accumulo di germi».
Vedi anche: Tosse che non passa: i consigli del medico
Giornalista esperta di salute e benessere, vive e lavora a Milano