I ricercatori dell’Università di Copenhagen analizzando 42 succhi appartenenti a 16 marche diverse, hanno riscontrato che in buona parte dei prodotti, le concentrazioni di antimonio sono ben al di sopra dei limiti fissati dall’Unione Europea per l’Acqua potabile. I dati, che sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Environmental Monitoring, destano una certa preoccupazione visto che precedenti studi hanno ricondotto l’antimonio al rischio di malattie tumorali, cardiache e polmonari.
I ricercatori hanno dichiarato inoltre che non esistono precedenti rapporti sulla presenza di bevande inquinate con l’antimonio, del quale è stato fissato un limite solamente per l’acqua potabile. Ad oggi infatti non esistono vincoli per i prodotti alimentari, quindi di fatto non è stata infranta nessuna legge, e formalmente nessuna illegalità da parte dei produttori dei succhi di frutta.
I ricercatori inoltre sospettano che l’antimonio contenuto nei succhi di frutta derivi dagli imballaggi, in particolare da quelli Pet e dal Tetra pak. I livelli di antimonio inoltre sono più alti nei succhi di frutta che contengono un più alto contenuto di carboidrati. Sembrerebbe quindi che i carboidrati potrebbero facilitare l’estrazione dell’antimonio dai contenitori, ma su questo fronte i ricercatori rimangono comunque cauti e dichiarano a conclusione del loro rapporto: «Abbiamo misurato antimonio nei succhi di frutta per dosi fino a 17 volte superiori al limite in bevande contenute in bottiglie Pet e Tetra Pak. Alcuni dati suggeriscono che l’antimonio abbia contaminato i liquidi per contatto con il materiale di imballaggio; tuttavia, non si può escludere che l’antimonio fosse presente già prima del confezionamento. Pertanto, sono necessari ulteriori studi».
2 marzo 2010
I ricercatori inoltre sospettano che l’antimonio contenuto nei succhi di frutta derivi dagli imballaggi, in particolare da quelli Pet e dal Tetra pak. I livelli di antimonio inoltre sono più alti nei succhi di frutta che contengono un più alto contenuto di carboidrati. Sembrerebbe quindi che i carboidrati potrebbero facilitare l’estrazione dell’antimonio dai contenitori, ma su questo fronte i ricercatori rimangono comunque cauti e dichiarano a conclusione del loro rapporto: «Abbiamo misurato antimonio nei succhi di frutta per dosi fino a 17 volte superiori al limite in bevande contenute in bottiglie Pet e Tetra Pak. Alcuni dati suggeriscono che l’antimonio abbia contaminato i liquidi per contatto con il materiale di imballaggio; tuttavia, non si può escludere che l’antimonio fosse presente già prima del confezionamento. Pertanto, sono necessari ulteriori studi».
2 marzo 2010